Servizio cristiano – 04) Provvedere alle necessità altrui

conciliare l’esercizio della libertà individuale con il rispetto della sensibilità altrui: “Ma badate che questo vostro diritto non diventi un inciampo per i deboli. (…) Così, per la tua conoscenza, è danneggiato il debole, il fratello per il quale Cristo è morto.” (I Corinzi 8-9;11). E’ necessario regolare la libertà scegliendo di agire solo per la gloria di Dio, portando onore, lode e ringraziamento al Signore. Nondimeno possiamo ignorare sentimenti ed opinioni altrui: possiamo farlo solo se ci adoperiamo per il bene comune: “Ciò che è bene per voi non sia dunque oggetto di biasimo; perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Poiché chi serve Cristo in questo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione. (…) Tu, la fede che hai, serbala per te stesso, davanti a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva.” (Romani 14:16-19; 22). Da credenti maturi non possiamo pensare che venga qualcuno a permetterci o vietarci luoghi e/o attività (che non contrastino con la verità e l’etica della Parola di Dio):“Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla.” (I Corinzi 6:12). Piuttosto cerchiamo, nel nostro comportamento quotidiano, il conforto dell’approvazione della Parola: “Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste.” (Galati 5:16-17).

Servire il prossimo. Davanti a Dio siamo tutti uguali, Egli ci ha tutti accettato ed il giudizio spetta a Lui solo. Non possiamo pertanto criticarci a vicenda. Se vivessimo per noi stessi, procacciando il nostro interesse cercheremmo di far valere le nostre opinioni e saremmo legittimati a disonorare quelle altrui. “Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo di edificazione.” (Romani 15:1-2). Ma se siamo il Corpo di Cristo, e Gesù è il nostro Maestro e Modello, se viviamo e moriamo per la gloria di Dio, non ci sarà troppo difficile sopportare critiche, umiliazioni e debolezze altrui, sviluppare e manifestare, mediante lo Spirito Santo, il frutto dell’Amore nel servizio cristiano quotidiano e fedele. “Se dunque v’è qualche incoraggiamento in Cristo, se vi è qualche conforto d’amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù” (Filippesi 2:1-5). I tempi non sono i nostri ma di Dio e la Parola ci esorta a non scoraggiarci e a non stancarci di fare il bene: “Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà. Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna. Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo. Così dunque, finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede.” (Galati 6:7-10). Per poter mietere o meglio, in questo caso, raccogliere il frutto, è necessario seminare, evangelizzando all’esterno della nostra comunità e ben coltivare, avendo cura nel servizio alla fratellanza. Il nostro operare non può tuttavia prescindere dai tempi e dai modi indicatici dal Signore attraverso la guida dello Spirito Santo che ci indicherà i bisogni materiali e le necessità spirituali di quanti sono intorno a noi, che siamo chiamati a soddisfare esercitando attenzione, comprensione, correzione ed intercessione: “infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:10).

Considerazioni finali. L’intero nostro comportamento, parole, pensieri, azioni, atteggiamenti, dovrebbe spingere gli altri a cercare/vedere la salvezza in Cristo. Tutt’intorno a noi ci sono persone e fratelli che necessitano chi mostri loro amore, provveda loro assistenza e li spinga/tenga alla fonte d’ogni forza: Gesù Cristo, come qualcuno, a suo tempo, ha fatto con noi.

dalle Amiche di Naomi

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