Il credente nella società – 08) Ricevere la rivelazione divina

Non che sia errato accordare una benevola considerazione per l’umanità, ma non possiamo considerare la ragione umana come sola guida dell’uomo. Gli umanisti, estremizzano il valore dell’individuo e gli accordano il totale dominio sui criteri di qualità della vita, nella società, nella politica, negando il ruolo primario, principale e fondante di Dio. Se da un lato è evidente che ci siano delle ragioni sociali, economiche e politiche a supporto della spiegazione di fenomeni religiosi e anche spirituali, tuttavia è altrettanto evidente che, nonostante gli ovvi limiti umani, il “cristianesimo evangelico” ha giocato un ruolo fondamentale nel corso della storia dell’umanità che la pone all’interno del piano di Dio. L’alternativa, o meglio la risposta cristiana insegna che lo Spirito della vita in Cristo Gesù trasforma la nostra vita e la nostra mente permettendoci di pensare e vivere secondo la volontà di Dio e non perseguendo la nostra soddisfazione personale.

 

La mente controllata dallo Spirito Santo Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Romani12:1-2). In questi versetti comprendiamo che il “sacrificio gradito” a Dio non è quello di un animale morto, bensì una vita dedicata e consacrata a Lui in un “sacrificio vivente”. E’ necessario pertanto “presentarsi” cioè offrirsi per dedicarsi al Suo servizio. In quest’atto, è insita anche la disponibilità a essere preparati per questo servizio attraverso la purificazione dei pensieri prima  di poter attuare comportamenti. L’esempio di Isaia ci aiuta a comprendere la portata del motto cristiano che tanto ci conforta all’inizio di un qualsiasi servizio: “Quando il Signore manda, raccomanda!”. Ma uno de’ serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva tolto con le molle di sull’altare. Mi toccò con esso la bocca, e disse: ‘Ecco, questo t’ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato’. Poi udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? E chi andrà per noi? Allora io risposi: Eccomi, manda me!”(Isaia 6:6-8). Il nostro servizio offerto non deve solamente essere “vivente”, bensì anche “santo” nel senso etimologico del termine, cioè separato dallo spirito del mondo per essere totalmente dedicato al Signore e “accettevole”, cioè gradito, come primizia, come la nostra prima scelta, il meglio del nostro tempo, del nostro essere, del nostro fare e non lo scarto. La nostra filosofia di vita deve perseguire la Sua approvazione. “Ma, com’è scritto: Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non son salite in cuor d’uomo, son quelle che Dio ha preparate per coloro che l’amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; perché lo spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio. Infatti, chi, fra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? E così nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio. Or noi abbiamo ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito che vien da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio;  e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente. Ma l’uomo spirituale giudica d’ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno. Poiché chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo ammaestrare? Ma noi abbiamo la mente di Cristo” (I Corinzi 2:9-16). Il rinnovamento della nostra mente è un’opera svolta dallo Spirito Santo, noi dobbiamo solo permetterGli di lavorare. Questo porterà a pulire e mantenere pulita la nostra mente e i nostri pensieri dalla contaminazione dello spirito del mondo con il suo ammaliante modello. Tale opera presuppone due fasi: lo svuotamento della nostra mente del modello umano e il riempimento con il modello divino. Non possiamo correre il rischio di fermarci alla prima fase, che ci potrà lasciare in principio vuoti e in seguito, delusi. Se da un lato è sicuramente un’opera spirituale con mezzi spirituali, è altresì vero che c’è una parte che compete direttamente noi, è cioè: leggere e assimilare la conoscenza delle cose alte di Dio attraverso la lettura e la meditazione della Parola e la sua realizzazione attraverso l’esperienza pratica ubbidiente e fedele, per provarne a noi stessi e agli altri la reale bontà ed efficacia. Resta inteso che non è sufficiente leggere le Scritture come un manuale o come un libretto delle istruzioni, sebbene sia una sorta di buon punto di partenza. Affinché possa realizzare spiritualmente e personalmente la Parola, è necessario ricorrere alla sapienza di Dio, in quanto i nostri sensi e la nostra intelligenza, sebbene giochino un ruolo importante, non sono sufficienti. Per conoscere e comprendere le cose che Dio vuole rivelarci, è necessario ricevere lo Spirito Santo. Per parlare di cose spirituali necessitiamo di un linguaggio spirituale e di un uditorio spirituale. E’ necessario, cioè, avere la mente di Cristo e lo Spirito di Dio per essere uomini e donne spirituali.

 

Considerazioni finali Sempre incontreremo persone che non credono in Dio, persone che si professano cristiane ma che lo sono superficialmente e in modo incredulo. Questi conducono la loro vita perseguendo il motto latino “hic et nunc”(qui e ora) considerando Dio una stampella per deboli o, parafrasando una famosa citazione “oppio dei popoli”. Il credente autentico deve essere ripieno di Spirito Santo per contrastare le argomentazioni degli increduli e conquistarli a Cristo.

dalle Amiche di Naomi

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