CAPITOLO 2 – LA MISSIONE DI TITO (cap. 1:5-16)

mappaCONDIZIONE DELLE CHIESE CRETESI: Nei vv 10-12 e 16 l’Apostolo calca severamente la mano denunciando una condizione che non fa onore ad una chiesa di Dio. La sua severità nasce da una santa gelosia per l’opera del Signore poiché il comportamento di quei credenti offendeva la dignità delle Chiese e rifletteva un’immagine negativa di Cristo e dello Spirito Santo.

Riflessione: Coloro che amano sinceramente l’opera del Signore si sentiranno personalmente coinvolti nella difesa dell’Evangelo e, come buoni soldati, impiegheranno tutte le loro risorse affinchè il nome di Dio non sia infangato. Per questo motivo, talvolta, bisogna avere il coraggio di contrastare il dilagare del malcostume … a qualsiasi costo.

In esse vi erano:

  • Ribelli alla Parola e ai conduttori. Ovvero credenti insubordinati che mettevano in discussione l’autorevolezza e l’autorità dei Ministri portando avanti le proprie personali opinioni. L’insubordinazione è una delle caratteristiche del diavolo, il quale non volle sottostare all’ordine stabilito da Dio e fu relegato sulla terra (Isaia 14:12-15 Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora?) Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo”. Invece t’han fatto discendere nel soggiorno de’ morti, nelle profondità della fossa!)
  • Ciarlatani e seduttori di menti. Ovvero abili nel parlare i quali, con grandi capacità di convincimento, abbagliavano con lusinghe coloro che erano mancanti di conoscenza ed esperienza spirituali. L’obiettivo di costoro è lo sconvolgimento delle famiglie creando scompiglio e confusione allo scopo di insegnare una dottrina di comodo (II Timoteo 2:16-18 Ma schiva le profane ciance, perché quelli che vi si danno progrediranno nella empietà e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; fra i quali sono Imeneo e Fileto; uomini che si sono sviati dalla verità, dicendo che la resurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni).
  • Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti (v. 16). Costoro hanno una conoscenza letterale della Parola che, con spirito settario, torcono e manipolano per “vile guadagno” economico e personale. Essi si riconoscono dai cattivi frutti che manifestano nel corso degli anni (Matteo 7:16 Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si colgon forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai triboli?).

Riflessione: Che triste situazione! Qualcuno, ancora alle prime armi con la Parola potrebbe trovare occasione di scandalo o, nelle migliori delle ipotesi, meravigliarsi della tolleranza di Dio come se fosse incapace di eliminare il peccato dalla Chiesa. In realtà Dio manifesta due delle Sue principali caratteristiche: il libero arbitrio concesso all’uomo e la possibilità di conversione di coloro che peccano (Matteo 18:15 Se poi tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo. Se t’ascolta, avrai guadagnato tuo fratello).

VOCAZIONE DI TITO: vv. 5b Qualcuno aveva piantato, Tito doveva innaffiare (1 Corinzi 3:6). Questo è il compito dei pastori! L’Evangelista predica la Buona Novella, l’Apostolo costituisce ed il Pastore (insieme al Dottore e al Profeta) edifica. Differenza di ministeri con lo scopo unico di amministrare la Chiesa affinchè possa riflettere la luce di Cristo.

Riflessione: Lo Spirito Santo, saggio e perfetto architetto, non inizia un’opera per lasciarla incompiuta. Ciò che non può concludere l’Apostolo lo può e deve finire il Pastore. I ministri devono portare avanti la propria mansione in relazione alla propria vocazione. La trasgressione di questa volontà potrebbe arrecare danni sia alla chiesa sia alla persona stessa (Efesini 4:11-12 Ed è lui che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministerio, per l’edificazione del corpo di Cristo).

Alcuni credenti Cretesi abusavano della libertà imponendo dottrine e filosofie per “amore di un disonesto guadagno (v. 11)”. Una forma di anarchia religiosa, morale ed etica si era diffusa e Tito aveva il gravoso compito di imporre l’ordine così come vuole lo Spirito Santo (I Corinzi 14:33 e 40 “… perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace” “… ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine”). Paolo non ebbe il tempo di occuparsene direttamente lasciando a Tito l’incombenza di tale incarico. Vi erano alcuni che insegnavano cose che non dovevano, sconvolgendo e diffamando intere famiglie (vv. 11-12), altri voltavano le spalle alla verità (v. 14), altri ancora, come già detto, professavano di conoscere Dio ma Lo rinnegavano con il loro comportamento poiché erano abominevoli (odiosi, disprezzati), ribelli e incapaci di azioni buone (v.16). Tito non doveva essere timoroso nell’esercitare la disciplina ma doveva “riprenderli severamente” non per distruggere ma per edificare (13) (II Corinzi 13:10).

Riflessione: Viviamo in un’era in cui l’autorità (facoltà legittima di esercitare un pubblico potere) ha perso la propria autorevolezza (atteggiamento di chi è autorevole; prestigio) a causa di un carattere irresponsabile, corrotto e poco affidabile. Il generale crollo dei valori e l’esempio empio invita l’uomo ad una tolleranza e ad un buonismo che contrastano con la Parola di Dio. È vero che Dio talvolta tollera il peccato, ma lo fa per amore per il peccatore offrendogli il tempo e la possibilità di convertirsi, ma mai ne sarà complice. La Bibbia distingue il male da ciò che è bene e il bene da ciò che è male. I cristiani, e ancor più coloro che ministrano la Parola, devono conoscere e distinguere il bene dal male, impartendo con imparzialità la disciplina, là dove è necessaria, guidati e con l’autorità dello Spirito Santo.

ATTITUDINI DEGLI ANZIANI: vv. 6-9, 15-16. Tito doveva esercitare una missione “pro-tempore” perché, appena ne ravvisava la possibilità, avrebbe dovuto raggiungere Paolo a Nicopoli (3:12) ma prima doveva incaricare alcuni anziani per continuare a mantenere l’ordine stabilito. Costoro dovevano possedere alcuni essenziali requisiti (cfr. 1 Timoteo 3:1-13). Essi dovevano essere:

  • IRREPRENSIBILI, secondo i canoni biblici, ovvero possedere una tendenza alla santificazione, essere di esempio di consacrazione e di dedizione, capaci di riconoscere le priorità,
  • MARITI DI UNA SOLA MOGLIE, ovvero aver contratto matrimonio solo una volta.
  • EDUCARE FIGLI FEDELI, NON DISSOLUTI NÉ INSUBORDINATI, poiché se non è in grado di mantenere in decoro e dignità la propria famiglia come potrebbe esortare altri?
  • NON ARROGANTI, né presuntuoso. Fermo, deciso, coraggioso ma mai oltraggiando. Manifestando autorevolezza ma esercitata con carità. Dignitoso ma nello stesso tempo riconoscendo di essere un servo disutile.
  • NON VIOLENTI NÉ IRACONDI negli atteggiamenti e nelle parole. Che sia mite, morigerato, tendente a portare pace e non divisione.
  • NON UBRIACONI piuttosto “ripieno di Spirito Santo”.
  • NON AVARI E AMANTI DI RICCHEZZE UMANE, poiché “l’amore per il denaro è radice di ogni sorta di mali (1 Timoteo 6:10)”.

Deve piuttosto essere ospitale, amante e desideroso del bene proprio e quello altrui, saggio, che sappia fare ed applicare le cose giuste, deve tendere alla perfetta santità, capace di sopportare e perseverare nelle prove (temperato), attaccato fedelmente alla Parola così come è scritta ed insegnata sin dal principio, capace di esortare nella sana dottrina per convincere i contraddittori. Egli deve amare la Chiesa e servirla in modo pratico e con dedizione.

Riflessione: L’ordine nelle Chiese era uno degli obiettivi principali degli scritti dell’Apostolo Paolo. Seppur liberi di amministrare la libertà concessaci dalla grazia di Dio, dobbiamo fare in modo che essa NON si trasformi in anarchia e compiacimento dei singoli. La libertà del singolo non deve mai ledere quella altrui e, purtroppo, non tutti sono rispettosi di questo privilegio. Inoltre, non dobbiamo mai dimenticare che la chiesa è sempre minacciata dal nemico ed è suo obiettivo generare confusione ed inimicizie al fine di vituperare il nome di Dio. È compito dello Spirito Santo, che si usa di idonei strumenti, per mettere ordine ed equilibrio nella “Casa di Dio” (I Timoteo 3:15 … affinché tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la Chiesa dell’Iddio vivente, colonna e base della verità).

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