Pensiamo a qualcosa che abbiamo di molto caro: un regalo di una persona amata, un oggetto di famiglia, qualcosa che possediamo fin dall’infanzia. Dio ha dato a ciascun cristiano qualcosa di speciale: la Sua Parola. Per mezzo della Bibbia, Dio ci parla, ci indirizza parole di vita, di guarigione, d’amore, di conforto, di guida. La Parola di Dio è stabile in eterno (Matteo 24:35) Nessun libro è paragonabile alla Bibbia, mentre gli altri libri perdono la loro attualità, la Bibbia continua ad essere presente e puntuale. (Isaia 40:6-8) Oggi come allora, la Scrittura dava e dà speranza nella loro e nella nostra vita travagliata, malgrado le incertezze del futuro. Ogni cosa fatta dall’uomo finisce prima o poi ma la Parola di Dio dura in eterno. La Parola di Dio è infallibile (cioè è impossibile che sbagli) ed è senza errori In I° Timoteo 3:16 leggiamo: “Ogni scrittura è ispirata da Dio”,. Cosa vuol dire “ispirato”? Il vocabolario indica “influenzato, mosso o guidato da ispirazione divina o soprannaturale”. Dio e l’uomo hanno lavorato insieme, e, mediante l’intervento dello Spirito Santo, Dio ha guidato ciascuno intorno a ciò che doveva scrivere. Possiamo avere piena fiducia in quel che afferma la Scrittura, poiché Essa è ispirata da Dio.
Scritti
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Nata di nuovo
La mia vita prima di conoscere il Signore è stata un vero fallimento. Fin da piccola i miei genitori mi hanno cresciuto con dei sani principi e mi hanno circondata d’amore, ma sia nella mia vita sia in quella della mia famiglia, Dio non era presente. Crescendo, come tutti gli adolescenti, cominciai ad avere le mie idee, mi ribellavo all’educazione dei miei genitori e spesso ero costretta ad ubbidire forzatamente. Fu cosi che molto presto, all’età di diciassette anni mi sposai e a diciotto ebbi il mio primo figlio. Ero felice e pensavo, cosi, di aver ottenuto la mia tanta agognata libertà. Ben presto però mi accorsi che la responsabilità di condurre la famiglia e di curare mio figlio mi aveva appesantito ancor di più.
La gioia di servire il Signore

La pace nei nostri cuori
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace, io non vi do come il mondo vi da’. il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti”(Giovanni 14:27)
In una società in cui preoccupazioni, problemi finanziari, malattie terminali, disoccupazione, lutti, ci portano ad essere scoraggiati, come possiamo realizzare questo versetto nella nostra vita? Se Dio non è presente in noi, è impossibile realizzare questo tipo di pace. La pace che Dio mette nei nostri cuori non è una pace che deriva dal nostro stato d’animo,quando tutto funziona alla perfezione, bensì è una pace che rimane nei nostri cuori anche quando siamo afflitti da molte preoccupazioni. Questa pace dipende dalla fiducia che riponiamo in Dio.
Una nuova vita in Gesù
Sono una figliola di Dio da quindici anni. Quando il Signore è entrato nel mio cuore, ero già sposata e madre di due bambini. Non sono nata in una famiglia cristiana, ma c’è sempre speranza al calvario di Cristo. Mediante mia sorella, nella mia fanciullezza, ho frequentato la scuola domenicale e lì, ho potuto conoscere la verità. A motivo di alcune circostanze, all’età dell’adolescenza non ho camminato per essa e mi sono allontanata dalla chiesa. Nel mio cuore però ho sempre serbato l’amore per il Signore. Grazie alla Sua smisurata misericordia, a distanza di anni Egli è entrato nella mia vita e da quel giorno, malgrado le mille difficoltà, vi ha ininterrottamente dimorato. Quando penso alla mia esistenza, scopro che comunque Dio, sebbene fossi soltanto una Sua creatura, nella Sua onniscienza mi ha guardata, protetta ed ha cominciato a costruire la mia esistenza come tanti tasselli di un puzzle (finora incompleto!). Sono certa di quanto affermo, poiché l’Iddio nostro, in passato, si è servito di mio padre e di mia madre affinché avessi un’educazione rigida, e, seppur non biblica, è stata comunque di sani principi morali perciò, in virtù dell’aiuto divino, non ho praticato inopportune esperienze nel mondo. Sebbene il Signore mi parlasse, io non riuscivo ad ascoltare la Sua voce.
Una vita piena
“In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre, e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.” (Giovanni 14:12-14)
La vita cristiana è una grande avventura, è una vita con uno scopo e con la potenza per realizzarlo. Naturalmente non possiamo compiere grandi cose con le nostre sole forze, poiché necessitiamo dell’unzione dello Spirito Santo. Cosa significa ciò? Oltre ad avvicinarci a Dio con la preghiera e fortificare la nostra fede leggendo e meditando la Sua Parola, dobbiamo avere la mente di Cristo, il cuore di Cristo, le labbra di Cristo. Così come i discepoli vennero trasformati dalla potenza divina, da uomini timorosi in efficaci testimoni di Cristo, ed usati dal Dio per cambiare il corso della Storia, ancora oggi, Egli è alla ricerca di uomini e donne ubbidienti e decisi a servirlo con zelo. Pur consapevoli delle difficoltà questi servitori non si scoraggiano di fronte agli imprevisti, non sottovalutano gli ostacoli che incontrano nell’intraprendere un’opera per il Signore, nondimeno permettono che tali impedimenti fermino il loro cammino spirituale.
Difficile…ma possibile!
“a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati ad essere santi…”(Romani 1:7)
Ogni credente che abbia fatto un’esperienza profonda con Dio, è stato chiamato da Lui. Dio ci ha scelto per uno scopo preciso: Egli ci ha posto in una posizione privilegiata: noi siamo un corpo di re e sacerdoti, una nazione santa d’uomini che sono stati redenti; Cristo è il nostro Re. Siamo il popolo di Dio, la Sua proprietà particolare. Ecco perché “chiamati ad essere santi” come Lui è Santo. Il Signore vuole che noi riflettiamo seriamente intorno a noi ed alla Sua santità, perché Egli ha posto il Suo amore in noi. Sono nato di nuovo? Sono stato riscattato dal sacrificio di Gesù? Amo veramente Gesù? Allora sono uno degli “amati da Dio, chiamati ad essere santo”. Questo richiamo alla santità, ci sprona ad un impegno coerente per vivere la fede secondo l’Evangelo; ciò non è facile. Non sapremo mai quanto siamo cattivi fino a quando non cercheremo di essere buoni. Non scopriremo mai quanto siamo egoisti fino a quando non ci sforzeremo di essere altruisti.
La gioia del Signore è la vera ricchezza
Molti, oggigiorno, cercano la gioia nelle ricchezze e nel benessere, pensando che se avessero un bel conto in banca ed una buona salute fisica sarebbero felici. Il più delle volte ciò non corrisponde alla realtà; infatti, ci sono persone che hanno tutto questo, ma sono ugualmente infelici. Dove e come è possibile trovare la vera gioia? In Nehemia 8:10 è scritto “la gioia del Signore è la vostra forza”, quindi la vera gioia risiede in Dio che possiamo realizzare attraverso Suo Figlio Gesù. Dio stesso é intervenuto in favore dell’uomo e ha dato al Suo popolo un mezzo per avere salvezza. Come Gesù ci ha raggiunto ed amati, allo stesso modo Egli desidera che noi ci approssimiamo ed amiamo quanti sono intorno a noi per aiutarli a raggiungere la vera gioia. Lo notiamo nell’Antico Testamento: Il disubbidiente popolo d’Israele si lamentò e Dio, per richiamarlo, parlò a Mosè il quale fece un serpente di rame ed avveniva che chiunque fosse morso da un serpente, guardando il serpente di rame era guarito.
Mettetemi alla prova
dice l’Eterno degli eserciti; “Vedrete se io non aprirò le cataratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dover riporla”.
(Malachia 3:10)
Le parole riportate nel versetto, sono sconvolgenti; esse si prefiggono di cambiare i nostri pensieri nascosti, di stravolgere il nostro buon senso. Tuttavia è un modo efficace per insegnarci a confidare in Dio ed a darGli fiducia. Ogni giorno la Bibbia parla al nostro cuore direttamente, credo che ognuno di noi, almeno una volta nella propria vita abbia ammirato e sperimentato la potenza e l’amore del Signore, quando ci si è sinceramente e completamente affidati a Lui. Quando vogliamo “osare” con Dio, dobbiamo sapere che Egli “è”, di conseguenza, riconoscerLo per “chi è” e ringraziarLo per ciò che “ha già fatto”, prima di porre nuove petizioni. Questo è il giusto atteggiamento di fronte al Signore. Nel secondo libro dei Re (4:1-7) si racconta l’episodio di una vedova senza risorse, con due figli a carico e molti debiti da saldare senza dilazioni.
Non essere precipitoso
Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; (Ecclesiaste 5:2)
Dove ci portano i nostri pensieri durante l’adorazione e la preghiera? La nostra bocca dice “Ti lodo!”, ma il nostro cuore dov’è? Spesso la nostra mente rimane soffocata dai problemi familiari e personali, e quanto ci distraiamo durante quell’ ora in chiesa, in cui la comunità si avvicina alla maestà di Dio? Dio prende veramente sul serio il nostro atteggiamento durante l’adorazione, il nostro comportamento quanto ci accostiamo a Lui. Presentarsi nella casa di Dio non è una cosa da prendersi alla leggera.