Mettetemi alla prova

provadice l’Eterno degli eserciti; “Vedrete se io non aprirò le cataratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dover riporla”.
(Malachia 3:10)

Le parole riportate nel versetto, sono sconvolgenti; esse si prefiggono di cambiare i nostri pensieri nascosti, di stravolgere il nostro buon senso. Tuttavia è un modo efficace per insegnarci a confidare in Dio ed a darGli fiducia. Ogni giorno la Bibbia parla al nostro cuore direttamente, credo che ognuno di noi, almeno una volta nella propria vita abbia ammirato e sperimentato la potenza e l’amore del Signore, quando ci si è sinceramente e completamente affidati a Lui. Quando vogliamo “osare” con Dio, dobbiamo sapere che Egli “è”, di conseguenza, riconoscerLo per “chi è” e ringraziarLo per ciò che “ha già fatto”, prima di porre nuove petizioni. Questo è il giusto atteggiamento di fronte al Signore. Nel secondo libro dei Re (4:1-7) si racconta l’episodio di una vedova senza risorse, con due figli a carico e molti debiti da saldare senza dilazioni.

La situazione era davvero disperata. Tuttavia la donna è credente e ricorre al profeta Eliseo. Mosso a compassione, questi le chiede: “Dimmi cos’hai in casa?”; la risposta è chiara: “La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d’olio.” Il profeta le dice: “Va’ e chiedi in prestito ai tuoi vicini molti vasi vuoti e riempili”. I figli vanno a prendere i vasi e la donna, credendo alla parola del profeta, versa l’olio nei vasi fino colmarli tutti. Solo quando non ci sono più vasi vuoti il fluire dell’olio cessa. Le risorse del Signore sono inesauribili, ed Egli interviene nella nostra vita secondo la misura della nostra fede. Talvolta questa si rivela debole e scarsa. PreghiamoLo dunque, affinché accresca e rinsaldi la nostra fede e poi portiamoGli i nostri bisogni quelli della Chiesa, certi e sicuri che Dio può soddisfarli tutti. Gesù (Marco 2:4-5) premia la fede degli amici del paralitico di Capernaum e lo guarisce; ancora, il servo del centurione (Luca 7:3-9) è guarito per la fede del suo padrone. Sono tutti esempi di fede che fanno riflettere e ci spingono a chiedere a Dio con fiducia e libertà, sapendo che a Lui nulla è impossibile. Chiediamoci perché il versetto dice: “Mettetemi alla prova”: esso palesa la nostra misera condizione: non abbiamo sufficiente maturità spirituale per “sfidare Dio”. Spesso il dubbio si insinua in noi ed ostacola il realizzarsi delle Sue promesse. Eppure Egli ci incoraggia a chiederGli umilmente, ma con certezza, affinché ancora una volta possa dire: “riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dover riporla”.

Dalle “Amiche di Naomi”

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