NON ESSERE OSSESSIONATO DAL FUTURO

G2_ilpianodidio3_giovaniUn orologio che trascorreva molto tempo a preoccuparsi del suo futuro sapendo di dover ticchettare ogni secondo e per tutta la vita, pensava: “Quanti tic tac devo fare?”. Iniziò così a contare: 60 ticchettii al minuto, 3600 ad ogni ora, 86.400 ogni singolo giorno e ben oltre e 31.536.000 all’anno. A quel punto fu invaso da un forte panico e iniziò a sudare copiosamente.

LA VESPA SCAVATRICE

vespa-sphecidae-768x295Uno dei più famosi naturalisti di tutti i tempi fu un olandese di nome Niko Timbergen. Niko studiò per molto tempo il comportamento della vespa scavatrice, un tipo di vespa che scava il nido nel terreno. Catturò diverse di esse e le segnò con una goccia di tintura in modo da poterle distinguere fra loro. Quindi, con pazienza, seguì il percorso che facevano abitualmente scoprendo che ogni vespa ritornava sempre allo stesso nido. Non si confondeva mai, entrava esattamente sempre nel suo nido. Dal momento che c’erano molti nidi, Niki era curioso di scoprire come questi insetti riuscivano a distinguere il proprio da quello delle altre vespe. Lo studioso constatò che, ogni volta che si allontanava, volava formando un cerchio molto basso sopra il nido; quindi, volava più in alto formando un cerchio più ampio e poi si allontanava a poco a poco. Nel ritornare con la sua preda, la vespa si dirigeva senza alcuna esitazione alla propria tana. Allora Niko, mentre la vespa era fuori a caccia, spostò alcuni sassi e dei ramoscelli che si trovavano vicino al nido per vedere se la vespa si orientasse con questi riferimenti. Quando essa tornò si mostrò molto confusa, volava da un posto all’altro, disorientata. Lo studioso, a questo punto, rimise tutto a posto e dopo circa 25 minuti di ricerca la vespa riuscì ad entrare nel suo nido. Il naturalista olandese aveva scoperto che la vespa osservava bene il terreno intorno alla sua tana prima di allontanarsi, usando poi, al suo ritorno, questa specie di fotografia mentale come se fosse una mappa che indicava la sua mèta.

Il Signore Gesù ha promesso che ci preparerà un luogo in cui dimoreremo in eterno, alla presenza di Dio. Una patria celeste riservata a tutti coloro che lo amano. Un luogo che dobbiamo iniziare a valutare e studiare sin da ora. Per questo abbiamo bisogno di riferimenti ben precisi per riconoscere la nostra “tana”. La Bibbia è il nostro punto di riferimento ed una guida che ci indica il punto preciso in cui potremo entrare Salmi 119:105 La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.

LA FEDE, PIU’ PREZIOSA DI UNA PERLA

 

PERLALe ostriche perlifere, tra cui la più nota è la Meleagrina, prediligono i mari caldi e sono diffuse dal Mar Rosso al Pacifico. Si tratta di molluschi protetti da una conchiglia formata da due valve quasi simmetriche, ruvide e striate all’esterno, levigate e lucenti all’interno grazie a un variopinto rivestimento di madreperla di grande bellezza, sono molto pregiate dal punto di vista commerciale. Ma l’ostrica può nascondere un ospite più preziosa: una perla.

A cosa è dovuta la presenza della perla all’interno dell’ostrica? Essendo un mollusco, ha un corpo molle ed è per questo che è rivestita da una conchiglia: in questo modo si difende dall’attacco dei pesci. Per lo stesso motivo è molto sensibile alla presenza di corpi estranei. L’ostrica si nutre di plancton che è l’insieme di microscopici esseri viventi che stanno in sospensione nell’acqua del mare. Può succedere che tra le valve della sua conchiglia, dischiuse per la raccolta del plancton che cade dall’alto, entri, indesiderato, un granello di sabbia o un piccolissimo pesce con abitudini parassite. Allora l’ostrica lo cattura e lo rende innocuo avvolgendolo di vari strati di madreperla, nasce, così una perla!

La nostra fede è come una perla che si forma (anche) tramite afflizioni, ferite dell’anima (impurità) che talvolta Dio permette per realizzare quell’opera spirituale che ha progettato per ciascun credente. Anche se arrecano sofferenza, Dio saprà trasformare quel dolore in qualcosa di prezioso per loro, esattamente come la perla si trasforma nell’ostrica. La fede, preziosa come l’oro raffinato, è un dono dinamico che ha bisogno di crescere per portare frutto e anche se oggi sembra che la tua prova sia motivo di sola sofferenza, sappi che ben presto si trasformerà in grande gioia e approvazione di Dio.

Romani 5:1-5 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza, esperienza, e l’esperienza, speranza. Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.

ACQUE CHIARE, ACQUE TORBIDE

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In Palestina ci sono due mari: quello della Galilea e il Mar Morto. Entrambi ricevono la stessa acqua che scende dal monte Hermon, la montagna più alta del Paese. Sebbene abbiano questo in comune, sono molto diversi tra loro quanto la vita e la morte. Il mare di Galilea, situato vicino alle nevi dell’Hermon, riceve le sue acque direttamente dalla sorgente. Le acque vive scorrono senza posa sui suoi fondali per arrivare nella bassa valle del Giordano. Sono fresche e ricche di vita: pesci e altri organismi danno nutrimento abbondante alle zone circostanti, là dove Gesù visse.

Al contrario, il mar Morto, pur essendo alimentato dalle stesse acque, non le riceve direttamente dalla sorgente ma attraverso il lago di Galilea. Non può dare nulla di ciò che riceve perché è situato in una depressione del terreno sotto il livello del Mar Mediterraneo, dove il caldo è soffocante e l’evaporazione assorbe quasi tutte le acque ricevute. Ciò che resta è un liquido amaro che rende impossibile la vita del lago e nei luoghi che lo circondano. Tutto è sterile, secco e salino (si può rimanere a galla anche senza nuotare).

IL MENDICANTE CIECO

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Un giorno, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di un edificio con un cappello ai suoi piedi per raccogliere le offerte e un cartello con la scritta “Sono cieco, aiutatemi per favore”. Un uomo che passeggiava per quella strada si fermò e notò che aveva solo pochi centesimi in quel cappello. Si chinò e versò altre monete, poi, senza chiedere il permesso dell’uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un’altra frase. Nel pomeriggio il passante ripassò dal non vedente e notò che il cappello era pieno di monete e banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo e gli chiese se non fosse stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto. L’uomo rispose “niente che non fosse vero, ho solo riscritto il tuo in maniera diversa”. L’uomo sorrise e andò via senza rivelargli le parole che aveva scelto per cambiare il messaggio. Il cieco non seppe mai che sul suo cartello c’era scritto “Oggi è primavera… e io non la posso vedere”. Per questo suggerisco che quando le cose non vanno bene, cambiamo strategia e tutto andrà meglio. Cambia la tua strategia quando le cose non vanno bene e vedrai che sara’ per il meglio. Abbi fede: ogni cambiamento è il meglio per la nostra vita.

Le Cicatrici Dell’Amore

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In un caldo giorno d’estate nel sud della Florida, un bambino decise di andare a nuotare nella laguna dietro casa sua. Uscì dalla porta posteriore correndo, si gettò in acqua nuotando felice. Sua madre lo guardava dalla casa attraverso la finestra, e vide con orrore quello che stava succedendo.
Corse subito verso suo figlio Gridando più forte che poteva. Sentendola il bambino si allarmò e nuotò verso sua madre. Ma era ormai troppo tardi.

Il Falco Pigro

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“Un grande re ricevette in omaggio due pulcini di falco e si affrettò a consegnarli al maestro di falconeria perché li addestrasse.  
Dopo qualche mese, il maestro comunicò al re che uno dei due falchi era perfettamente addestrato.
«E l’altro?» chiese il re.
«Mi dispiace, sire, ma l’altro falco si comporta stranamente; forse è stato colpito da una malattia rara, che non siamo in grado di curare. Nessuno riesce a smuoverlo dal ramo dell’albero su cui è stato posato il primo giorno. Un inserviente deve arrampicarsi ogni giorno per portargli il cibo».

Due semi

semina-di-ottobre-semina-di-novembreDue semi si trovavano fianco a fianco nel fertile terreno autunnale.

Il primo seme disse: ” Voglio crescere! Voglio spingere le mie radici in profondità nel terreno sotto di me e fare spuntare i miei germogli sopra la crosta della terra sopra di me…

Voglio dispiegare le mie gemme tenere come bandiere per annunciare l’arrivo della primavera…

Voglio sentire il calore del sole sul mio volto e la benedizione della rugiada mattutina sui miei petali!”.

E crebbe.

Il ragno distratto

san-valentino-cuore-bloccato-in-tela-di-ragno-sfondo-2560x1600-14216_7Un piccolo ragnetto, portato dal vento, approdò sulla cima di un albero. Ma quel luogo non era adatto e discese su una grande siepe spinosa. Qui c’erano rami e germogli in abbondanza per tesservi una tela.

E il ragno si mise subito al lavoro, lasciando che il filo, lungo il quale era disceso reggesse la punta superiore della ragnatela. Filo dopo filo, nodo dopo nodo, la tela del ragnetto si fece bellissima.

Le lenzuola sporche

ridare-i-panni-bianchi-il-candore-660x330Una giovane coppia di sposi novelli andò ad abitare in una zona molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffè, la moglie si accorse, guardando attraverso la finestra, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.
Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina! Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo…
Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!.

Il marito guardò e rimase zitto. La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.