Qualcuno c’è…

Un giovane di una tribù di indiani d’America, deve sottoporsi al rito d’iniziazione che lo introdurrà nel mondo degli adulti. Secondo le usanze della tribù, il ragazzo deve essere lasciato solo nella foresta per una notte intera. Bendato, deve stare seduto su un tronco per tutta la notte fino al sorgere del sole. Se resiste senza urlare o scappare, il mattino è diventato un uomo.

Nessun ragazzo che è stato sottoposto a questo rito può parlarne con i suoi compagni, perché la sua esperienza deve restare unica e deve entrare nell’età adulta da solo. Il ragazzo è pietrificato dal terrore. Durante la lunga notte sente ogni sorta di rumore: gli animali feroci che si aggirano nella foresta e forse si avvicinano pericolosamente al tronco. Forse gli indiani di tribù nemiche possono avvicinarsi per fargli del male. Il vento soffia intorno al ragazzo, ma lui rimane stoicamente seduto, durante le lunghe ore della notte: sa che quella è la prova suprema per diventare un uomo davanti a tutta la tribù. Finalmente all’alba, la lunga notte finisce e il ragazzo si toglie la benda dagli occhi. Ed è così che fa una grande scoperta: a sua insaputa il padre è stato tutta la notte seduto sul tronco accanto al suo, per proteggerlo da eventuali pericoli. Non è questa una bella illustrazione di ciò che il Signore fa continuamente con noi? Anche nelle prove più difficili, che hanno per scopo la nostra maturazione spirituale, quando ci sembra di essere soli, il Signore è sempre con noi.

“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente.” (Matteo 28:20)

Anonimo

 

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