Famiglia – 02) Il piano di Dio per i coniugi

Ruoli definiti
Se nell’Antico Testamento Dio viene presentato come “il marito d’Israele” che si aspetta completa fedeltà dal Suo popolo: “Ascoltali dunque, ed abbi cura di metterli in pratica, affinché venga a te del bene e vi moltiplichiate grandemente nel paese dove scorrono il latte e il miele, come il Signore, il Dio dei tuoi padri, ti ha detto. Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l’unico Signore. Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze. Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore;” (Deuteronomio 6:3-6), nel Nuovo Testamento Gesù presenta Dio come “nostro Padre”: “Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;” (Matteo 6:9) e Paolo sottolinea che i figlioli di Dio sono eredi del Regno dei Cieli: “Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo” (Romani 8:17) Marito e moglie hanno pari dignità all’interno della famiglia ma ruoli diversi seppur complementari. Il ruolo della donna, all’interno del matrimonio cristiano, viene citato prima di trattare quello dell’uomo, affinché quei mariti che non ubbidiscano alla Parola, siano guadagnati a Cristo dalla condotta delle loro mogli.

 “Anche voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti perché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano guadagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli, quando avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell’intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d’oro e nell’indossare belle vesti, ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore. Così infatti si ornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, restando sottomesse ai loro mariti, come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore; della quale voi siete diventate figlie facendo il bene senza lasciarvi turbare da nessuna paura.” (I°Pietro 3:1-6) In quest’ottica la moglie non pretenderà di cambiare il marito, ma lo attirerà spiritualmente al Signore uniformando il suo comportamento all’esempio perfetto di Gesù, dimostrando il frutto dello Spirito; colpito dalla virtù della moglie, il marito rivolgerà il suo sguardo a Cristo. Secondo l’aspetto divino la vita coniugale deve essere l’unione ideale come quella di Cristo con la Sua Chiesa. Questo è l’atteggiamento che il marito deve avere verso la moglie: “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei, (…) Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama sé stesso. (…) Ma d’altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama sé stesso;” (Efesini 5:25, 28, 33) Il marito che prenda alla leggera la responsabilità di trattare adeguatamente la moglie, subirà effetti negativi anche sulla sua vita spirituale, e, fino a quando non si sottometterà alla volontà ed all’autorità di Dio le sue preghiere non saranno ascoltate.

Le responsabilità specifiche
Quando ogni coniuge è fedele al Signore ed al ruolo assegnatogli, agendo con amore e responsabilità, tutti i componenti della famiglia ne godono il beneficio. Il modello di donna virtuosa presentato in Proverbi 31:10-31 (si veda lo studio “Essere Donna”) mostra una donna di carattere e forza morale che ha stabilito una forte relazione con Dio ed è sottomessa alla Sua volontà. Ella è degna della stima e della fiducia del marito. E’ volenterosa e sa essere una buona economa facendo prosperare la sua casa; è altresì prudente e non sarà mai coinvolta in attività o conversazioni che potrebbero disonorare la sua famiglia e dispiacere suo marito, nondimeno avrà confidenza con tutto ciò che è “vero, onesto, giusto, puro, amabile di buona fama…” (Filippesi 4:8) Il marito premuroso è attento e previdente, è capace di cogliere le necessità materiali e spirituali della Sua famiglia e provvede di conseguenza. E’ un buon lavoratore, saggio e lungimirante atto ad approvvigionarsi del necessario valutando imprevisti ed emergenze. E’ responsabile e deciso, sa andare al Signore per cercare guida e saggezza. E’ una buona guida nell’educare i figli che saranno ispirati dalla sua condotta. Il marito deve mostrare il comportamento adeguato all’uomo di Dio. Soddisfare le sole necessità materiali, sebbene necessario, non è tuttavia sufficiente. Il marito premuroso è esemplare e coerente, esercita una benefica, rassicurante, affettiva presente influenza su ogni membro della famiglia. I figli non solo devono percepire sicurezza e protezione nella loro casa, bensì anche la certezza di essere considerati ed amati. Un buon rapporto d’amore reciproco tra moglie e marito e tra genitori e figli è terreno fertile sul quale crescerà il sano concetto della propria persona all’interno del nucleo familiare. Provvedere alla famiglia è responsabilità del marito. Disattendere a questo dovere significa rinnegare la fede. “Se uno non provvede ai suoi, e in primo luogo a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore di un incredulo.” (I° Timoteo 5:8)

Considerazioni finali
I coniugi che seguono il piano di Dio per il matrimonio sperimentano quotidianamente le benedizioni del cielo; se le responsabilità di ciascuno sono reciprocamente adempiute, i privilegi accrescono l’armonia della vita coniugale e la gioia aumenta. Se il progetto divino viene disatteso, la coppia si trova a vivere una sorta di “inferno in terra” ed a subirne le tristi conseguenze.

Dalle “Amiche di Naomi”

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