Fin dalla copertina, questo libro, “La disciplina del discernimento spirituale” di Tim Challis, Ed. ADI Media, mi ha colpito in modo particolare. Quattro porte bianche tutte uguali, ma solo una aperta. E sul retro, un commento più che affascinante: “Non si tratta semplicemente di capire la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, piuttosto di comprendere la diversità esistente tra ciò che è giusto e ciò che è quasi giusto.” C.H. Spurgeon. Se la copertina è risultata affascinante, l’inizio della lettura a dir poco intrigante: fine della seconda guerra mondiale, alto comando tedesco, banconote false … Per me, appassionata di storia da sempre, un invito a nozze. Ma l’argomento non era il discernimento spirituale? Infatti! E’ questione di banconote! Per riconoscere una banconota falsa, bisogna conoscere alla perfezione tutte le caratteristiche delle banconote vere. Funziona così anche con le dottrine bibliche. Per poter svelare, quindi rigettare, una falsa dottrina, ci è necessaria una profonda conoscenza di quella vera.
Tuttavia, talvolta, siamo più propensi ad analizzare tentativi di insegnamenti pseudo scritturali, rischiando di confonderci sempre più, piuttosto che approfondire la nostra conoscenza della Parola. “Figlio mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti, prestando orecchio alla saggezza e inclinando il cuore all’intelligenza; sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza, se la cerchi come l’argento e ti dai a scavarla come un tesoro, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio” (Proverbi 2:1-5). Spesso evangelizzando, ci troviamo di fronte persone che non credono che la Bibbia sia ispirata da Dio, e, pertanto, sono solo interessate ad una eventuale lettura “culturale” o, nel migliore dei casi, “emotiva”. Da cristiani, sappiamo che la Scrittura è la voce di Dio per noi, e quindi non ci è difficoltoso credere all’infallibilità della Sua Parola. Paradossalmente, ci appare più “ostico”, accettare la “sufficienza” della Scrittura. Se, infatti, come cristiani riconosciamo la Parola, un tesoro prezioso, non tutti e non sempre siamo disposti a darLe il posto di preminenza che Le spetta. Spesso leggiamo ed ubbidiamo alla Scrittura alle nostre condizioni, aspettandoci che governi solo ciò che Le permettiamo. Tuttavia la Parola richiede che Le consentiamo di essere sufficiente in tutta la nostra vita. Il rischio subdolo è quello, di lasciare spazio ad altro (libri, musica e siti web cristiani, consulenze familiari e psicologiche di professionisti, pareri che, sebbene qualificati, sono estranei alla Parola) per ricevere consiglio, insegnamento e guida, rischiando di mettere a repentaglio la nostra vita spirituale. “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. (Romani 12.2). E’ pertanto, indispensabile conoscere e comprendere la Verità di Dio, solo leggendo e meditando la Sua Parola, affinché impariamo a conoscere la Sua Volontà per noi, attraverso i Suoi standard e non i nostri, esserne dunque al centro e disporci a compierla, per poter vivere una vita in pienezza spirituale. Ci sono due aspetti della Volontà di Dio: una volontà segreta, detta di decreto ed una volontà rivelata, detta di comando. Nella prima non abbiamo parte alcuna, in quanto esiste perfetta e definitiva prima della creazione del mondo, in cui Egli testifica la Sua sovranità su ogni cosa ed il Suo governo su ogni situazione. Tale Volontà è immutabile e si adempirà. Possiamo invece interagire all’interno della Volontà di comando, attraverso la quale Dio ci rivela come vuole che viviamo la nostra vita, attraverso la Scrittura e in ciò Egli ha messo nella coscienza dell’uomo. Egli vuole che cresciamo nella conoscenza, nella santità, e nel Suo amore e che permettiamo a quest’amore di risplendere attraverso di noi. Tre caratteristiche sintetizzano il modello di volontà di Dio per noi: 1) essere ripieni di Spirito Santo, 2) crescere nella santificazione e maturare spiritualmente, cercando di assomigliare a Gesù Cristo, 3) essere sempre riconoscenti in ogni situazione. “Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire la volontà del Signore (…) Ma siate ricolmi di spirito (Efesini 5:17-18). “Poiché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate …” (I Tessalonicesi 4:3). “… e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di Colui che l’ha creato (Colossesi 3:10).
- 1
- 2