Servizio cristiano – 02) Buoni amministratori

Qualcuno ha descritto la generosità utilizzando tre figure: la pietra, la spugna ed il favo di miele. Con il primo esempio possiamo descrivere quanti, sebbene incoraggiati, non offrono che poche schegge. Con il secondo, quanti, solo se stimolati, offrono solo una parte di ciò che hanno. Infine, quanti offrono spontaneamente e copiosamente, perché prima riempiti delle benedizioni dall’alto, possono ben essere rappresentati dal terzo esempio. Offrire i nostri beni. Ben sapendo che non è proprietario, bensì solo amministratore “Poiché chi sono io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente così tanto? Poiché tutto viene da te; e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto.” (I Cronache 29:14), per il credente la liberalità è evidenza dell’ubbidienza alla Parola. Offrire al Signore, è, infatti, un comando biblico. Il Signore non ci chiede mai più di quanto possiamo dare. Parlando di quattrini, dobbiamo utilizzare gli strumenti adatti: valori assoluti e percentuali.

 In Marco 12:41-44: Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai. Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo. Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: In verità io vi dico che questa povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri: poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere.” troviamo alcuni spunti di riflessione. Gli scribi versavano ingenti somme di danaro al tesoro del Tempio, ma la loro motivazione era personale: il loro desiderio era, infatti, attirare l’attenzione su se stessi facendo colpo sul popolo sfruttando la copiosità del versamento, che ad ogni buon conto rappresenta il superfluo della loro prosperità. La povera vedova invece offre “solo” due spiccioli, ma, sebbene fossero tutti i suoi averi, o forse proprio per quello, li offre con gioia al Signore, nella totale fiducia che Egli avrebbe, le avrebbe provveduto quanto di necessità. Umanamente saremmo portati a considerare il valore assoluto delle due offerte, e premiare la prima rispetto alla seconda. Tuttavia Gesù, che utilizza criteri di valutazione spirituale, considera la proporzione dell’offerta, e, si evince chiaramente, l’offerta della vedova è, quella delle due, la più gradita a Dio. E’ certamente facile mostrare apertamente l’apprezzamento per il gesto della vedova, ma saremmo disposti a fare altrettanto? E non solo finanziariamente, quanto offriamo a Dio del nostro tempo, quanta parte di quei talenti che abbiamo appunto da Lui ricevuti, per essere al servizio dell’opera Sua siamo disposti a mettere a disposizione? E’ l’amore, il carburante che alimenta il motore della nostra offerta, oppure adempiamo la legge, se non per timore della riprensione, solo per tacitare la nostra coscienza? Se ci piace portare ad esempio l’offerta della vedova, non trascuriamo di tenere in gran conto anche la vicenda del giovane ricco descritto in Marco 10:17:27: “Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?  Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio.  Tu sai i comandamenti: “Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre”.  Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù».  Gesù, guardatolo, l’amò e gli disse: Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi.  Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!» I discepoli si stupirono di queste sue parole. E Gesù replicò loro: Figlioli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio.  Ed essi sempre più stupiti dicevano tra di loro: Chi dunque può essere salvato?  Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché ogni cosa è possibile a Dio.”, affinché, a motivo di un benessere terreno ed effimero, non perdiamo quello celeste ed eterno.

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