Servizio cristiano – 10) Pace nella prova

Ogni volta che sento parlare di pace, mi torna in mente un episodio accaduto al lavoro molti anni fa. Avevamo ospitato un gruppo di Israeliani e, dopo aver espletato le normali operazioni di check-in, tour leader e driver, discutevano molto animatamente alla reception. Mi avvicino al collega chiedendo spiegazioni, ed egli, laconicamente, esclama: “Ma come vuoi che ci sia mai pace in Israele, se questi due non si mettono d’accordo nemmeno sull’orario del breakfast di domattina …!” Certo, questa è solo una battuta, ma dà la misura di quanto molti parlino di pace, ma pochi la possiedano davvero.

 

 

 La promessa di pace Non viviamo in pace con noi stessi e con gli altri, perché non viviamo in pace con Dio. La pace non è meramente assenza di conflitto, piuttosto un’attitudine del cuore, una disposizione alla benevolenza. La pace di Dio è la promessa di un Suo dono, e come ogni Suo dono ha un valore inestimabile ed è un’eredità meravigliosa. Leggiamo in Giovanni 14:27: “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.” La fedeltà della promessa è determinata dalla fedeltà dell’Autore della promessa stessa: Gesù. Alla fine del Suo ministero terreno, Gesù ben conosceva lo stato d’animo dei Suoi discepoli e non in conseguenza dei fatti, bensì seguendo il suo perfetto disegno, promise lo Spirito Santo. La pace di Dio non è la panacea per ogni problema, piuttosto un appagamento certo e duraturo, aldilà di qualsiasi avvenimento. La pace di Dio genera una sicurezza speciale, apparentemente immotivata ed incomprensibile proprio perché prescinde da qualsivoglia circostanza. Leggiamo in Filippesi 4:6-7: “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. Inquadrando storicamente questo breve testo, sappiamo che la città di Filippi era un presidio romano, pertanto era molto probabile che i cristiani fossero sottoposti a persecuzione, pertanto questi versetti appaiono più che appropriati. Tuttavia, sono assolutamente indicati per quanti credono in Dio, cercano il Signore con tutto il loro cuore e Gli si affidano totalmente. Personalmente ho sperimentato e realizzato questa Parola, quando, qualche anno fa mi sono trovata a prendere una decisione in campo professionale che poteva essere considerata umanamente impopolare, se non addirittura pazza, con una semplicità spirituale che poteva essere fraintesa e scambiata per stoltezza da quanti non conoscono il Signore, operata, appunto, grazie alla pace di Dio nel cuore, aldilà delle circostanze. Se la pace di Dio è, appunto, un dono, nondimeno dobbiamo mantenerlo, coltivarlo e farlo fruttare, attraverso comportamenti virtuosi che apprendiamo dalla Scrittura: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.”(Filippesi 4:8-9) affinché Gesù possa dire anche di noi: “Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Matteo 5:9)

La sorgente della pace. La pace nasce dalla grazia e la grazia proviene solamente da Gesù Cristo. Dunque essa non è un ideale irraggiungibile o un concetto sociale e nemmeno un saluto, ma una grande benedizione da parte di Dio e tutti possono sperimentarla pienamente. Sotto molti aspetti si cerca di riportare l’equilibrio sulla Terra: Gli sforzi umani, seppur encomiabili, sono pressoché inutili, perché la sorgente della vera pace è Cristo Gesù il Signore. Né mezzi umani né strategie razionali porteranno la pace nel mondo, nelle case e nella vita dell’uomo, bensì la pace acquistata da Cristo Gesù porterà serenità nel cuore dell’umanità. La vera pace del cuore non è l’assenza di guerre, l’agiatezza della vita, i buoni rapporti sociali, ma è qualcosa di più, è l’armonia con Dio e con gli altri, è la serenità interiore con se stessi e a prescindere da quanto sia potente l’uomo, egli non può creare nel suo cuore la vera pace, perché essa viene da Dio, quando c’è pace con Dio. Leggiamo in Isaia 9:5-6: “Poiché un bambino è nato, un figlio ci è stato dato e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora per sempre: questo farà lo zelo del Signore degli eserciti”. La Parola specifica che Gesù è il principe della pace. Cristo morendo sulla croce per i peccati di tutti, ha acquistato una pace durevole e permanente che desidera donare al cuore di ogni uomo. La Sua pace è completa e trionfa sopra ogni avversità; non è una pace dettata dalle circostanze come quella che il mondo offre con i suoi sforzi. Già settecento anni prima della nascita di Cristo, il profeta Isaia parlò del Liberatore d’Israele identificandolo con cinque appellativi: Re Messia, Consigliere Ammirabile, Dio Potente, Padre Eterno e Principe Della Pace. Si evince da quest’ultimo nome, che Cristo sia l’essenza della pace. La Sua persona, la Sua presenza, la Sua opera, la Sua potenza, portano pace alla vita di coloro che lo cercano. Nell’età presente, in un mondo dominato dal maligno, dove il peccato è diventato legale, disciplinato da leggi nazionali, com’è possibile scorgere l’impronta del Principe della Pace? E’ semplice, basta osservare coloro che hanno accettato Cristo come Signore e vedere manifesta in loro la pace che Egli ripone nel cuore e nella mente. Questo implica una grande responsabilità nel parlare di Colui che è la sorgente della vera pace a quanti non sono salvati, ma sono attratti dalla natura pacifica dei cristiani; in un contesto, dove regnano l’incertezza, l’ansietà, il distacco e la paura, splende la pace di Cristo. Un giorno quest’era passerà e il governo e la beatitudine di Cristo saranno senza fine. Sarà un giorno meraviglioso quando i redenti entreranno in uno stato di pace eterna con Cristo il Signore! Ancora leggiamo in II Corinzi 13:11: “…abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e il Dio d’amore e di pace sarà con voi.” In diversi brani della Parola è scritto che Dio è amore e pace.

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