Servizio cristiano – 10) Pace nella prova

 Ciò non significa che Egli sia un piacevole sentimento di calore e di tranquillità, bensì che l’uomo, nella sua forma limitata di amore, fatichi a comprendere e a contenere l’amore e la pace di Dio. Egli è l’essenza dell’amore, non esiste vero amore lontano da Dio. Da questo riconosciamo che l’amore è un attributo proprio della natura di Dio e che la pace è una delle tante sfaccettature, un elemento distintivo. Ne consegue, dunque, che l’amore di Dio è infinito e la sua pace è eterna. Dio è amore e Gesù Cristo è il sacrificio del Suo amore per i Suoi figli. E’ significativo notare che il Suo amore è incondizionato e si sacrifica, e soprattutto che non si basa sul sentimento. Che cos’è allora il vero amore? Esso certamente, non è un affetto intenso imperniato su legami personali o familiari; esso si esprime nel desiderio di conoscere Dio ed avere con Lui un rapporto personale, attraverso la fede riposta in Gesù Cristo, che porterà ad amare realmente gli altri. Ovviamente, non è possibile amare ed avere la pace di Dio se non si adora il Dio della pace.  Quando la persona nata di nuovo arrende la sua vita completamente al Signore, riceve la vera pace e il vero amore, e non vive più nell’incertezza e nella paura. Il cristiano entra, infatti, in una nuova dimensione, ha la certezza che il Signore si prende cura di lui e mentre vive in armonia con gli altri, la sua pace si rafforza: è una condivisione della natura di Dio, dare agli altri ciò che si è ricevuto dal Signore.

I requisiti della pace La pace di Dio che scende nei nostri cuori, attraverso il sacrificio di Gesù, si manifesta nell’amorevole rapporto filiale con il Padre nella qualità della nostra vita cristiana. Possiamo evincere tre requisiti fondamentali per l’espressione concreta della pace di Dio: fiducia, riconciliazione, ubbidienza. Esaminiamo come agire, saldamente afferrati al consiglio della Parola: “a colui che è fermo nei suoi sentimenti, tu conservi la pace, perché in te confida. Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, si il Signore è la roccia dei secoli “(Isaia 26:3-4). La calma e l’armonia interiori che Dio possiede in qualità di Sovrano di tutte le cose, solo le medesime alle quali anche noi abbiamo accesso riponendo la nostra fiducia in Lui. Tale fiducia non può sussistere volgendosi saltuariamente alla Parola ed alla preghiera, bensì presuppone una costante, profonda, ed intima comunione con Dio. “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore” (Romani 5:1) L’essenza del messaggio dell’Evangelo della grazia ci accorda il perdono dalla colpa del peccato a mezzo della nostra fede in Cristo e non solo ci mette in una condizione di pace e serenità interiore, pur apprezzabile, bensì ci apre la strada alla riconciliazione con Dio. Così come siamo parte del grande piano di Dio, non possiamo tuttavia prescindere dalla personale volontà di Dio per la nostra vita. Dobbiamo necessariamente conoscerla, comprenderla e compierla in ubbidienza, se vogliamo godere della pace di Dio ed essere da essa ripieni in ogni circostanza della nostra vita, facendo nostra l’esortazione di Paolo: “Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi”(II Tessalonicesi 3:16).

Considerazioni finali Un aspetto del testamento spirituale di Gesù riguarda la pace: “Vi lascio la pace; vi do la mia pace.  Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti” (Giovanni 14:27). Essa è una realtà vivente solo per quanti sono disposti a consacrarsi al Signore. Al di là delle circostanze, sappiamo che la pace di Dio è costante, potente e non ci deluderà mai. Realizzeremo dunque, pienamente, che “la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Gesù″ (Filippesi 4:7).

 dalle Amiche di Naomi

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