Le conseguenze del peccato

alberoEdenLettura da Genesi cap. 3

Per l’uomo naturale scettico ed agnostico, questo, come altri episodi in cui si evidenzia la soprannaturale presenza di Dio, rappresenta una fantastica storia surreale. Per noi cristiani è Parola di Dio e crediamo che essa è verità. In questo episodio si consuma la più tragica esperienza dell’esistenza umana. Le sue conseguenze hanno una portata devastatrice che non ha paragoni. E’ la narrazione dell’apparizione sulla terra del PECCATO che ha sconvolto l’ordine e l’equilibrio della natura, uomo compreso. Alcuni non credono all’esistenza del peccato, ma ciò è ininfluente ai fini delle sue conseguenze. Sino a quel momento, Adamo conosceva il TIMORE di Dio ma dopo la trasgressione provò uno stato emotivo che non aveva mai provato e che lo costrinse a nascondersi: la paura. L’uomo deve temere, cioè avere atteggiamenti di rispetto e devozione per Dio, e non di paura che lo tiene lontano dalla Sua persona (2 Timoteo 1:7). La paura implica apprensione di castigo  che invade chi vive nel peccato (1 Giovanni 4:18). Riconoscendo le nostre colpe scopriamo la misericordia di Dio che ha fatto cadere su Gesù il castigo che noi meritavamo al fine di darci pace (Isaia 5:3). Il senso di colpa … Aprirono gli occhi e si accorsero che erano nudi (v. 7).
Appena Adamo ed Eva si resero conto della loro disobbedienza, avvertirono il senso di colpa. La loro coscienza, che non conosceva il male, portò a nudo la loro vera natura di persone deboli e incapaci di resistere al male (Romani 7:18-20). Come spesso succede a noi anche Adamo tentò di rimediare (cucendosi una cintura di foglie di fico) per coprire la vergogna della sua nudità.

A nulla valgono i tentativi umani (droga, vizio, passioni, adulterio, alcool, ecc.) per eliminare il senso di colpa che angoscia l’anima del penitente. Dio stesso provvide una tunica di pelle (v. 21) e li vestì. Solo tramite il versamento del sangue (sacrificio) possiamo realizzare il perdono e solo attraverso la resurrezione del Cristo possiamo essere liberati dalla schiavitù e dal dominio del peccato.

Non importa crederci oppure no, esso produce sempre una conseguenza negativa (Romani 6:23). Vediamone alcune:
La paura … Ho udito la tua voce ed ho avuto paura (v. 10).

La morte fisica … Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, e ne mangi e viva in perpetuo (v. 22). Adamo fu creato per vivere in perpetuo, ma il peccato introdusse la malattia e la morte fisica. Tutti hanno paura della morte, essa genera angoscia ed ansietà ma Gesù sulla croce ha vinto il dominio della morte (1 Corinzi 15:55). Chi avrà realizzato il perdono dei propri peccati, tramite il significato del sacrificio sulla croce, scoprirà l’inizio di una nuova vita, la Vita eterna vissuta alla presenza di Dio. Nell’obbrobrio della crocifissione del Cristo, sembrava che la morte avesse vinto, ma il terzo giorno Gesù risuscitò, sciogliendo i legami che Lo trattenevano nelle tenebre (Atti 2:24). Coloro che credono e sperano in Lui risusciteranno e regneranno con Lui per l’Eternità.

La corruzione della natura… Il suolo sarà maledetto a causa tua (v. 17).
La natura che non conosceva decomposizione dovette sottostare alle conseguenze del peccato. Il ciclo vitale si è esteso al regno vegetale ed animale sottoponendoli ad una naturale creazione ed estinzione. Il suolo godrà il beneficio della redenzione quando, allo stabilimento di nuova terra e nuovi cieli, sarà liberato dalla servitù della corruzione (Romani 8:19-22).

Separazione da Dio…cosi Dio scacciò l’uomo (v.24)
Tra tanti mali, la peggiore conseguenza per l’uomo fu di perdere la comunione con Dio. Dio scacciò l’uomo, non per una semplice punizione vendicativa ma a causa della Sua natura di santità. Il bene è contrapposto al male come la luce si contrappone alle tenebre, così la santità di Dio non può sussistere dove regna il peccato. Col suo peccato, Adamo offese la santità di Dio. Il peccato è un’OFFESA A DIO. Esso fa perdere la comunione con Dio perché offendiamo la Sua santità. Come già accennato, Dio stesso provvide il mezzo per ripristinare la comunione con Se stesso, Egli sacrificò degli animali per provvedere tuniche di pelle che coprì le malefatte dell’uomo. Il sangue di un animale innocente doveva essere versato per purificare la colpa di Adamo. Gesù, l’Agnello purissimo, senza colpa e senza macchia, è stato immolato per il mio e il tuo peccato. Egli è venuto sulla Terra come vero uomo e vero Dio per sconfiggere il peccato e per giustificare coloro che si riconoscono bisognosi. Non hai bisogno di altri intermediari; in Cristo e solo in Lui potrai trovare la possibilità di ripristinare la comunione con il Padre: “Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Romani 5:1). Termino con una domanda, la stessa che Dio fece a Adamo: “Dove sei)” (V. 9). Dove sei in questo momento? Meglio, in quale situazione fisica, morale, emotiva, sentimentale, spirituale ti trovi? Nella tua condizione, senti il bisogno di avvicinarti o di riavvicinarti a Dio? Desideri trovare comunione con Dio o se l’hai persa, desideri ritrovarla? Ora, in questo momento, se riconosci il tuo peccato, lo confessi e invochi l’intermediazione di Cristo, troverai il perdono dei tuoi peccati e la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza (Filippesi 4:7).

Pastore Raffaele Lucano

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