Che fare quando non si sa cosa fare?

7Dalla predicazione del 21 Agosto 2016

Lettura da Isaia 50:10

Cosa fare quando il buio avvolge la mente e i sentimenti e mette a dura prova la nostra fede? Quando ci sentiamo incapaci di rialzarci con le nostre forze, spossati e privi di energie? Anche le preghiere e la fiducia in Dio talvolta sono messe in discussione e ci sentiamo confusi, paralizzati. Insomma, che fare quando le tenebre ci avvolgono?

La risposta naturale e inevitabile è: Andare avanti! Anche se difficile dobbiamo avanzare, ancor di più come credenti. Dobbiamo evitare di penalizzare la qualità del dono della vita che Dio ci offre. Allora, che fare?Prima di tutto consideriamo che Dio non ama tenerci nelle tenebre. Il profeta ipotizza tale situazione ed esclama “sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce”; indica una situazione momentanea, eccezionale, permessa da Dio. Infatti, è scritto di Gesù “Io son venuto come luce del mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre” (Giovanni 12:46). Lo stesso sentimento è condiviso dal salmista Davide nel salmo 23 “Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte …”. “Quand’anche”, quindi sappi, caro lettore, che presto, per volontà e desiderio di Dio, la luce tornerà a risplendere nella tua vita.

Allora ti chiederai, perché Dio lo permette? Egli vuole farti “vedere” qualcosa che altrimenti non riusciresti a vedere. Si può ammirare e apprezzare una luna piena e un cielo stellato solo quando la  notte è scura. Giobbe dovette trascorrere momenti di tenebre per realizzare una nuova dimensione di Dio: “L’orecchio mio aveva sentito parlare di te ma ora l’occhio mio ti ha visto” (42:5). Dio vuole che tu conosca la Sua buona, gradita, accettevole e perfetta volontà per esperienza personale e, talvolta, per capirne la profondità è necessario passare per il buio della notte (Romani 12:2).

Nel frattempo, che fare? Naturalmente non possiamo rimanere inerti:

CONFIDA nella Sua fedeltà. Nelle tenebre la fiducia viene a mancare, sia in noi stessi sia negli altri, ma ricorda che una delle caratteristiche immutabili di Dio è la fedeltà “… se siamo infedeli, Egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2 Timoteo 2: 13). Concentra la tua attenzione nella Sua fedeltà, lasciaLo operare e vedrai meraviglie nella tua vita “Rimetti la tua sorte nell’Eterno; confidati in lui ed Egli opererà” (Salmo 37:5).

APPOGGIATI sul Suo braccio e ti sosterrà. Riposati nella Sua forza, nulla Gli è impossibile, anche preservarti da un futuro che sembra umanamente ineluttabile “Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5). Sicuramente potrai trovare alcune risposte dall’uomo e dalle sue capacità ma non vi è uomo che sappia donare pace al cuore. Nessuno può raggiungere la tua anima e trasformare la tua vita a immagine e somiglianza di Dio.

CAMMINA nella giustizia, nella lode e con sentimenti di riconoscenza. Riposare non significa oziare ma rallentare, evitare l’affanno, rilassarsi … nel Signore. Invece di correre devi camminare a passo moderato, ma devi comunque camminare. Continua a fare opere giuste fondate sulla Parola di Dio. In situazioni emotive precarie il nemico tenta di sopraffarci muovendo accuse, non dargli occasioni giustificate per farlo “Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio, operaio che non abbia ad essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità” (2 Timoteo 2:15). Fai tutto ciò che compete al tuo dovere cristiano, poi rimani in piedi “Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il dover vostro, restare in piedi” (Efesini 6:13).

Se sei nelle tenebre per un peccato che hai commesso, devi solamente pentirti e confessarlo a Dio per ricevere il perdono e ritroverai la sicurezza perduta se, invece, non sei responsabile delle tue tenebre, probabilmente lo Spirito Santo vuole fare di te una persona rinnovata. Aspetta con pazienza, non tentare di mettere una toppa nuova su un vestito vecchio (Matteo 9:16); rischieresti di prolungare la tua sofferenza e interferire nell’opera di Dio per la tua vita.

 

 

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