Abramo, com’ebbe udito che suo fratello era stato fatto prigioniero, armò trecentodiciotto dei suoi piú fidati servi, nati in casa sua, e inseguí i re fino a Dan. (Genesi 14:14)
A seguito di un litigio tra i pastori di Lot e Abramo che si contendevano i pascoli, Abramo permette al nipote Lot di scegliere il territorio che preferiva. Lot sceglie la parte più pianeggiante e più fertile lasciando allo zio la zona montuosa. Per lungo tempo convive nei pressi di Sodoma e quando cinque re nemici dichiararono guerra al re di Sodoma, rapirono Lot, le figlie e tutta la sua gente. All’udire la notizia Abramo arma trecentodiciotto dei suoi più valorosi guerrieri e libera Lot. Abramo non coltiva rancori nei confronti del nipote perché ha fiducia in Dio che avrebbe mantenuto la promessa di benedizioni.
Egli non pensa:”Ben gli sta! Ha approfittato della mia generosità e ora è giusto che paghi”. Abramo non rivendica i suo diritto di zio più anziano e neppure il privilegio di essere stato chiamato da Dio, egli va in soccorso del nipote Lot e lo libera. La fede in Dio ha prodotto l’amore, quello disinteressato, altruistico. Quell’amore che Gesù ha mostrato nei nostri confronti. Egli ha dato se stesso per acquistarci e liberarci dalla schiavitù del peccato. Se ancora sei nella morsa del male invoca l’amore di Gesù che versato il Suo sangue anche per te.
Pastore Raffaele Lucano