Ascolta Israele – Capitolo 1 – Quali sono i requisiti per ottenere la Guida Divina?

QUALI SONO I REQUISITI PER OTTENERE LA GUIDA DIVINA? – Salmo 25:9 e 10                                                                                                          cap1

Spesse volte, quando chiediamo a Dio la guida o il consenso per una decisione importante che dobbiamo prendere, abbiamo già in noi, consciamente od inconsciamente, una preferenza in merito. Non è rara l’esperienza di un giovane o di una giovane innamorati che, da buoni cristiani, chiedono a Dio la guida per una decisione appropriata. Il sentimento e l’attrazione verso alcune caratteristiche della persona amata saranno così pressanti da impedirci di essere totalmente e sinceramente obiettivi. Il nostro personale interesse rivolto all’oggetto/soggetto per cui si chiede la guida potrebbe condizionare la giusta guida divina; si chiede a Dio la guida ma, in realtà, in cuor nostro, abbiamo già fatto la scelta.

Per ottenere la guida sicura di Dio è necessario, in via generale: 

UN TOTALE ARRENDIMENTO (Giovanni 10:3-4 e 27)

Per ricevere la guida in merito ad una decisione di particolare importanza, dobbiamo essere sicuri di aver arreso totalmente ed incondizionatamente la nostra volontà al Signore.

Ciò non vuole dire che ogni nostra scelta deve essere oggetto di particolare guida di Dio. Ad esempio, non abbiamo bisogno della guida di Dio per scegliere che tipo di vestito indossare, se al lunedì mattina alzarci per andare a scuola oppure a lavorare, se andare in chiesa, pregare, ecc… Nel tempo avremo acquisito uno stile di vita conforme alla nostra nuova natura di Cristiani (I Corinzi 2:16).

La nostra intelligenza e maturità spirituale e ubbidienza al Signore, sapranno già indicarci cosa fare nei casi d’ordinaria amministrazione ma quando dobbiamo decidere in merito ad un argomento importante e che, in modo specifico, coinvolge l’opera divina, dobbiamo attendere la Sua voce. Non la Sua approvazione a posteriori ma le Sue indicazioni prima di avere deciso.

Non sempre riceviamo immediatamente una risposta. In caso di dubbio è necessario attendere un po’ di tempo. Non che Dio ne abbia bisogno ma è la nostra limitatezza che ci impone un tempo per riuscire a distinguere, con chiarezza, la guida dello Spirito Santo e, talvolta ad accettarla. Non dovrò essere affrettato a decidere quando vorrò cambiare lavoro, oppure quando dovrò fare la mia scelta sulla persona che diventerà mia moglie o mio marito. Ciò che stiamo ponendo dinanzi a Dio merita il tempo e l’attenzione appropriati perché la nostra scelta potrebbe condizionare totalmente, e a volte irrimediabilmente, la nostra vita. Al contrario, se devo prendere una decisione “ordinaria” usiamo il buon senso ed il discernimento che derivano da una buona e completa conoscenza dell’etica cristiana e sottomissione alla Parola.

A volte ci sembra che la nostra scelta sia logicamente giusta e compatibile con la volontà di Dio però, poi, scopriamo che in realtà Dio aveva un altro disegno per noi (Giosuè 7:2-6).

La Bibbia presenta alcuni personaggi che, pur non avendo a priori interesse alla ricerca della guida Divina, sono stati scelti per una particolare missione. Essi ricevettero da Dio chiare e dettagliate disposizioni. Da notare che per il raggiungimento dei Suoi obbiettivi, Dio chiama coloro che ritiene affidabili (se ne avrà la conferma solo successivamente)! Diversi hanno risposto alla chiamata di Dio anche se non era nei loro programmi di vita. È il caso di Gedeone, Davide, Giona, ed altri.

 

Persino Mosè, mentre se ne stava quietamente a pascolare il gregge di suo suocero fu attratto dal pruno che ardeva. Quarant’anni prima Dio lo aveva “strappato” dalla mondanità dell’Egitto e dopo altri quaranta anni di formazione nel deserto lo rimandò al luogo dal quale era uscito per guidare il Suo popolo verso la terra promessa, Canaan (Esodo 3: 1-12). Anch’essi, volenti o no, dovettero arrendersi completamente alla voce di Dio.

Che cosa significa, in concreto, arrendersi alla volontà del Signore? Vediamolo: 

  • AVER ARRESO OGNI TRADIZIONE RELIGIOSA (Atti 10:13 – 11:7):

Il nostro Paese è ancora condizionato da pratiche e tradizioni religiose che impediscono alle persone di ricercare la verità Cristiana. Il Cristiano, nato di nuovo, deve aver lasciato alle sue spalle ogni forma di superstizione e tradizione umana e pseudo religiosa che potrebbero condizionare in modo significativo la guida di Dio (2° Corinzi 5:17).

I credenti, nati e cresciuti in società con una cultura radicata alla tradizione e alle pratiche religiose medioevali devono porre molta attenzione a non mescolare le proprie convinzioni con ciò che la Parola di Dio insegna. Diversi cristiani, anche sinceri, sono ancora influenzati da un retaggio di tradizioni pagane che si trascinano dalla vecchia vita. Anche se inconsapevoli di ciò, le loro decisioni sono condizionate da questa cultura e dal contesto sociale in cui sono vissuti o tuttora vivono. Se non abbiamo “fatto piazza pulita” nella nostra mente di tutte questi retaggi non saremo mai obiettivi nel valutare la volontà di Dio. Quando Israele uscì dalla schiavitù d’Egitto si portò dietro – per molti anni – usi e costumi della sua schiavitù. Non solo rimpiangeva gli agli e le cipolle che aveva lasciato, al ritardo di Mosè, salito sul monte Sinai per ricevere ordini da Dio, si rivolse agli dèi egiziani e costrinsero Aronne a costruire un vitello d’oro (Esodo 32:1), simbolo della schiavitù spirituale. 

  • I NOSTRI SENTIMENTI DEVONO ESSERE ARRESI (Ebrei 13:9 – 1° Giovanni 3:20):

Quando siamo chiamati a fare una scelta, inevitabilmente rimangono coinvolti i sentimenti, gli affetti, i gusti, le opinioni, la nostra personalità. La maggiore difficoltà che riscontriamo, nel tentativo di comprendere la volontà di Dio è, appunto, saperla distinguere dai nostri sentimenti e dalle nostre opinioni personali e, persino, dai nostri bisogni primordiali.

Ad esempio, se stiamo cercando il guida per una migliore sistemazione lavorativa che ci permetterà di fare carriera e di incrementare le nostre entrate, quindi prosperare, è necessario essere onesti ed obbiettivi nella nostra richiesta. L’ambizione e l’orgoglio potrebbero condizionarci a discapito di un sereno servizio a Dio.

Se siamo combattuti nella scelta della nostra anima gemella e siamo attratti da una particolare persona, dovremo usare particolare attenzione a non essere condizionati dai nostri sentimenti (2° Corinzi 6:14-18). Una delle formule citate nei matrimoni religiosi per indicare la indissolubilità dell’atto è: “Ciò che Dio ha unito l’uomo non lo separi”. Ma, per essere certi che nessuno può o deve separare la coppia, dobbiamo essere certi che è stato Dio a unire i due coniugi. Il più delle volte ci sembra scontato ma non è così.

Anche la scelta della chiesa è una decisione importante. Se dobbiamo decidere quale Chiesa frequentare non saremo attratti dalla simpatia (o dall’antipatia) del pastore e dal suo carisma, ma chiederemo a Dio di mandarci là dove siamo più utili.

Se, come genitori, siamo chiamati a dare la nostra benedizione alla chiamata di nostro figlio ad un servizio spirituale a pieno tempo, chiederemo al Signore la guida per dargli il giusto consiglio, anche se ciò vorrà dire allontanarli da casa. Quando l’apostolo Paolo prese al suo seguito il giovane Timoteo, dovette essere molto difficile per la madre Eunice e la nonna Loide staccarsi da lui. Ma non furono i sentimenti a prevaricare. L’amore che entrambe le donne avevano per Dio e che avevano trasmesso a Timoteo sin da fanciullo riempì il vuoto del distacco (2° Timoteo 1:5). 

  • IL NOSTRO FUTURO DEVE ESSERE ARRESO NELLE MANI DI DIO (Filippesi 2:13):

Molte delle nostre sofferenze derivano da scelte sbagliate. Questa realtà, purtroppo, è vera anche per la chiesa. Gran parte dei cristiani moderni commette l’errore di programmare il proprio futuro e soltanto dopo averlo pianificato chiede a Dio di benedirlo. A volte ci rivolgiamo a Dio solo quando siamo incapaci di gestire il problema e aneliamo ad una sorta di approvazione. Molti lasciano Dio fuori dei propri progetti ma quando questi non si realizzano colpevolizzano Dio per la situazione negativa in cui sono finiti. Siamo disposti a farci rivoluzionare il futuro per permettere a Dio di guidarci come Lui vuole?

Lo saremo solo quando saremo convinti che Dio opera sempre, in ogni occasione e circostanza, per il nostro bene (Romani 8:32 e Matteo 10:30).

Consapevoli di questa necessità è anche importante non “pilotare” la guida di Dio secondo false interpretazioni, fraintendendo manifestazioni pseudo spirituali come la guida di Dio. Ciò vale in modo particolare per le profezie, i messaggi in lingue, sogni, visioni, e persino prediche ricevute dal pulpito, abilmente da noi adattate alla necessità e che, quindi, ci fanno pensare che Dio voglia ciò che in realtà NOI vogliamo.

Al fine di non fraintendere la volontà di Dio, l’Apostolo Paolo ci esorta a giudicare ogni profezia con molta attenzione (I° Corinzi 14:29 e I° Tessalonicesi 5:19-21).

Se vogliamo evitare delusioni e conseguenze, a volte irreversibili, è necessario dare una saggia, imparziale e “giusto senso alle cose di Dio” ed alle manifestazioni spirituali a noi rivolte (Matteo 16:23).

Arrendevolezza e sottomissione, due elementi del carattere, indispensabili per saper discernere la guida di Dio. Beato l’uomo mansueto poiché è in grado di poter recepire e accettare la volontà di Dio (Atti 10:13-15).

 IN CONCLUSIONE

Una completa arrendevolezza è il primo essenziale elemento per udire e riconoscere la voce di Dio. Soltanto quando avremo deposto tutto il nostro essere sulla croce e lo Spirito santo prenderà il controllo della nostra vita, saremo nella condizione di manifestare la Sua volontà senza alcun dubbio. Quando saremo disposti ad entrare nel nostro “Getsemani” ed affidare la nostra vita nelle mani di Dio, potremo avere una chiara visione del nostro futuro. Una porta si aprirà e potremo vedere la gloria di Dio ed in questa gloria ci saremo anche noi (Luca 22:42).

Dopo esserci arresi e deposto il nostro essere sulla croce è indispensabile riempire la nostra vita con la Sua volontà. Se ci attardiamo “qualcuno” potrebbe approfittare e vedendo la nostra stanza adorna e ben apparecchiata potrebbe essere tentato di occuparla con altri indesiderati inquilini (orgoglio, falsa umiltà, egocentrismo, autosufficienza, religiosità, noia, ecc.) (I Pietro 5:8).

Pieni della Sua presenza e sicuri di essere nella condizione giusta, iniziamo a conoscere la Sua volontà Romani 12:1-2 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

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