Da figlia di credenti, a giovane credente

IMG_9358Il Signore sia lodato! E’ sempre un piacere ricordare e raccontare di come Gesù è entrato nella mia vita e c’è ancora fino ad oggi. Sono nata in una famiglia cattolica, ma all’età di 5 anni, grazie a mia nonna che si stava avvicinando alla fede evangelica, ho cominciato a frequentare una scuola domenicale. Pian piano, anche i miei genitori fecero un’ esperienza diretta con Gesù, accettandoLo come personale Salvatore, ed io continuavo a praticare con loro. Da brava bambina, quale ero, crescevo nella Chiesa. Da brava ragazzina, frequentavo il campeggio evangelico (luogo nel quale i membri delle nostre Chiese A.D.I. imparano a conoscere meglio il Signore, mediante lo studio della Bibbia e la preghiera, in un ambiente gioioso e fraterno, oltre che salutare per il corpo) e, lì, durante un turno, all’età di tredici anni fui battezzata nello Spirito Santo. 

Tornata alla vita quotidiana, mi sono ritrovata a vivere il turbamento derivato dall’ emarginazione dal gruppo delle amicizie scolastiche, in quanto, per il normale criterio di valutazione dei miei compagni di terza media, non dicendo parolacce, né trasgredendo mai, ero considerata “troppo brava”. Tuttavia, le amicizie non mi sono mai mancate; infatti, pur frequentando una chiesa piccola (C.so Garibaldi, Milano), i miei genitori, nell’intento di farmi crescere con sane frequentazioni, il pomeriggio della domenica, mi portavano in una chiesa molto grande (Via Forze Armate, Milano) Il quel luogo conobbi molti bambini, che, cresciuti con me, nel turbamento dell’adolescenza, hanno saputo aiutarmi. Ricordo che una domenica pomeriggio dovevo scegliere tra due feste alle quali partecipare. Una con i compagni di scuola e l’altra con i fratellini della scuola domenicale. Attraversavo un momento di ribellione perciò, senza esitare scelsi l’incontro con i compagni di scuola. I miei genitori non erano d’accordo, ma volevano che capissi il mio sbaglio e mi rendessi conto autonomamente, quindi mio padre si mise in macchina e mi accompagnò. Sentivo che qualcosa non andava, che stavo commettendo un errore. Il luogo dove mi stavo recando, era esattamente a metà strada tra la mia abitazione e la chiesa dove si sarebbe svolta la festicciola. Arrivata davanti al portone, guardai mio padre e gli dissi: “Papà, non voglio fermarmi qui, portami in chiesa!” La gioia di mio padre fu davvero grande e, in un batter d’occhio, mi accompagnò alla scuola domenicale. Nel vedermi arrivare anche la gioia dei fratellini della classe fu grande! Fu fatta subito una preghiera e a turno pregarono affinché il mio turbamento fosse risolto e per la mia salvezza. Uscii da quella classe della scuola domenicale totalmente cambiata. Capii che non sarei andata in cielo soltanto perché ero figlia di credenti ma dovevo anch’io accettare Gesù come personale Salvatore, e così feci. Invitai Gesù nella mia vita e poco dopo mi battezzai in acqua. Finalmente realizzai che essere una brava ragazza era appagante, ma diventare una cristiana fu l’ esperienza più meravigliosa che mi potesse accadere. Amen!

Giusy

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