Il pendolare dei danni

IMG_9041Raccontare la mia storia senza vergogna è già una testimonianza, ma il Signore ha operato grandemente in un ragazzo che, già all’età di dodici anni, è stato obbligato a lavorare. Oggi ho 52 anni, sono nato e cresciuto in un quartiere degradato di Taranto con famiglie che avevano tanti problemi; oltre a lavorare ci insegnavano a rubare per arrotondare lo stipendio. Spesso venivo anche a Milano per lavoro (dove vivo da 35 anni) e facevo il pendolare, il pendolare dei danni! Questo tipo di atteggiamento veniva “proposto” dai leader del nostro quartiere, l’incentivo era il crimine. Oltre a spacciarla, usavamo l’eroina per i nostri piaceri. Mentre cominciavo sentirmi sempre più vuoto e triste, all’ età di diciotto anni, durante un tentativo di estorsione fui arrestato per la prima volta.

Tuttavia, dopo essere uscito dal carcere, continuavo a collezionare reati. Nel 1988 fui arrestato per droga e decisi di entrare in una comunità di recupero dove rimasi per tre anni. Decisi, con le mie forze, di reinserirmi nella società: trovai un lavoro, mi rifeci una famiglia, ma la morte dei miei genitori e di mia sorella frenarono il mio ritorno ad una vita normale sia nell’ambito sociale sia in quello personale e mi ritrovai a frequentare nuovamente gente balorda e a fare uso di cocaina. Ben presto fui annoverato tra i criminali più crudeli della città e in preda alla follia incominciai a crearmi un’armeria in casa: fucili, pistole, munizioni e quant’altro. Volevo dettare legge nel quartiere, ma ero solo riuscito a fare terra bruciata intorno a me, nessuno mi sopportava più.

Una sera, prima di rincasare, ho sentito una forza che mi schiacciava giù e mi buttava per terra,pensavo fosse qualcuno che volesse darmi una lezione, ma in realtà era il Signore che voleva cambiare la mia vita! Ho visitato la chiesa, ho ricercato il Signore con tutto il cuore e pian piano la mia vita è cambiata; oggi la famiglia è convertita al Signore e il mio desiderio è fare del bene, aiutare chi come me vive situazioni difficili e precarie, pace e gioia sono nella mia casa, ho cambiato modo di gestire la mia vita.  Riconosco di aver avuto esempi e insegnamenti sbagliati, e di averli seguiti, ma con tutto il cuore ho chiesto perdono a Dio, e oggi il Signore mi ha donato una nuova vita e mi dice ama il tuo prossimo come te stesso.

Pino

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