Capitolo 4 – IL MATRIMONIO – LA SCELTA

 

weddingcap4“Ci son sessanta regine, ottanta concubine, e fanciulle senza numero; ma la mia colomba, la perfetta mia, è unica; è l’unica di sua madre, la prescelta di colei che l’ha partorita (Cantico dei Cantici 6:8-9).

PER TUTTA LA VITA

Finchè morte non ci separi

1 Corinzi 7:10 “Ai coniugi poi ordino, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito”

Il corso di un’esistenza è costituito da continue scelte, a volte semplici e di secondaria importanza ma spesso difficili e della massima portata. Una di queste è la scelta della persona con cui dovrò sposarmi. Con questa persona, molto probabilmente, dovrò trascorrere più di due terzi della mia vita e sarà, quindi, una scelta che dovrà impegnare tutta la mia attenzione, intelligenza, saggezza e spiritualità.

Il versetto chiave di questo capitolo è la dichiarazione di una scelta esclusiva. Il saggio Salomone, tra tante donne a sua disposizione, pone l’accento a una sola: La sua preferita. Essa è unica, perfetta (agli occhi suoi). Questa scelta determina il futuro della coppia. Non si può pretendere di tenere unite due parti se esse sono incompatibili sin dal loro nascere. Se non esistono affinità iniziali, intese, interessi, obiettivi comuni, sarà molto difficile mantenere l’unità. L’amore, come puro sentimento emozionale, a un certo punto, non sarà più sufficiente a difendere il rapporto. Non perché esso non sarà più presente ma semplicemente perché i contrasti ed i punti di vista diversi, col procedere degli anni, deterioreranno l’intesa e l’amore sarà sopraffatto dai sentimenti di astio e di conflitto. L’unione, fondata sulla reciproca e costante scelta, non si può ricercare solamente in difesa del rapporto ma deve essere un motore trainante sin dall’inizio della relazione. In questa scelta, i coniugi cristiani dovranno seriamente chiedersi se la loro unione sia realmente frutto della volontà di Dio.

Un reciproco impegno

1 Corinzi 12:21 “… l’occhio non può dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né il capo può dire ai piedi: «Non ho bisogno di voi».

Gli sposi, come saggi architetti, dovranno progettare con cura la costruzione della propria casa, selezionando i materiali migliori, operai specializzati e il tempo utile ma, soprattutto, dovranno accertarsi che le fondamenta siano state poste sulla roccia ferma (Matteo 7:25) “E la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma ella non è caduta, perché era fondata sulla roccia”.

Cosa dobbiamo fare per stabilire queste fondamenta? Ecco alcuni consigli:

 

DIO STESSO HA PREPARATO IL CONIUGE

Matteo 6:8 “Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate”.

Se è nella volontà di Dio che tu debba unirti in matrimonio sappi che in qualche angolo della terra c’è una persona che ti sta cercando.

Dio ha già disegnato questo incontro ma è compito tuo capire i tratti della Sua matita e seguire la direzione giusta. Dio ha cura della tua vita anche dei minimi particolari, è attento ad ogni tua necessità, dalla più piccola alla più grande e, senza dubbio non trascurerà di farti realizzare uno dei più grandi progetti dell’esistenza umana. Devi aver fiducia in Dio, nella Sua onniscienza e saggezza. Non tentare di manipolare la Sua guida, altrimenti rischierai di non far “combaciare le due rette”. 

Non solo Dio ti ha preparato un coniuge, Egli ha preparato anche te per colui o colei che ti sta aspettando. Per questo motivo devi mantenerti puro coltivando sani comportamenti, accrescendo la tua fede in solidi principi biblici, sviluppando sapienza e saggezza, mantenendo il tuo corpo puro in vista di una totale donazione a colui o colei che Dio ha preparato per te. Affida il tuo presente ed il futuro nelle mani di Dio, abbi fiducia in Lui, nel Suo amore e sapienza e vedrai che, al momento opportuno troverai ciò che il tuo cuore desidera (Salmo 37:4-5) “Prendi il tuo diletto nell’Eterno, ed egli ti darà quel che il tuo cuore domanda. Rimetti la tua sorte nell’Eterno; confidati in lui, ed egli opererà”.  

Può sembrare anacronistico per chi non conosce Dio, Egli può fare ogni cosa!

 

CONOSCERE LA SUA VOLONTA’

E se dovessi rimanere single?

Nel capitolo 7 della 1 Corinzi, l’Apostolo Paolo esprime un concetto che può sembrare contraddittorio. Non solo è un suo esplicito e dichiarato parere ma lo scopo dell’enfasi di rimanere “single” è finalizzato ad una totale consacrazione al servizio di Dio. Il celibato non è per tutti, solo per coloro che desiderano servire Dio senza la preoccupazione di una famiglia e solo a chi viene concesso (I Corinzi 7:6) “Ma questo dico per concessione, non per comando; perché io vorrei che tutti gli uomini fossero come son io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio; l’uno in un modo, l’altro in un altro”.

 

Il disegno divino per la felicità dell’uomo (e della donna)

Anche se l’Apostolo Paolo è di parere contrario, è bene sapere che la Bibbia non solo approva l’unione coniugale, l’incoraggia e la valorizza (Ebrei 13:4) Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.

Realizzata la volontà di Dio per il nostro futuro, Gli chiederemo di guidarci nella scelta. Ciò non significa che non avremo alcun ruolo in questa ricerca anzi, con uno spirito di sottomissione e di attesa, saremo attenti e disponibili nella valutazione di coloro verso i quali nutriremo qualche simpatia. Pertanto, in questo disegno divino universale, dovremo occuparci di capire la volontà di Dio per ciascuno di noi, personale e particolare.  Impegnati in questa ricerca dovremo prendere in considerazione alcune circostanze da valutare con discernimento spirituale:

  • Attrazione fisica. (Giovanni 7:24) “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”

Non deve essere l’unico ed essenziale elemento. Alcune persone presentano una maschera che al nascere delle prime difficoltà tolgono evidenziando la loro vera personalità. Quando si è innamorati si è anche disposti a scendere a compromessi pur di coronare il sogno d’amore.

Non si è obbiettivi, non si mantiene un atteggiamento imparziale e la scusa è sempre pronta, come un ritornello. Un giovane credente innamorato si dirà: “Lei non è come le altre, appena sposati la convincerò a venire in chiesa e poiché ha un animo buono, sono sicuro che si convertirà”.

  • Affinità naturali. La passione per l’arte, la musica e lo sport o, in generale, ideali comuni, sono importanti ma non determinanti. Entrambi i partner possono amare la pittura o prediligere l’avventura, eppure non riuscire a trovare una sintonia spirituale.  
  • Fatalismo. Dovrebbe essere superfluo dirlo, ma un cristiano non dipende dal “caso” o dal “fato”. Non attende il “principe azzurro” o la “principessa” da salvare, tanto meno si lascia condizionare da oroscopi o “segni premonitori”.  (Deuteronomio 18:10) “Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il suo figliuolo o la sua figliuola per il fuoco, né chi eserciti la divinazione, né pronosticatore, né augure, né mago”.
  • Scambio di più partner. E’ in uso diffusissimo tra i giovani d’oggi (anche di ieri) “provare” il partner e se non funziona cambiare sino a quando non si trova quello giusto.
  • Pseudoprofezia. Nel nostro ambiente può succedere di confondere un messaggio di carattere generale che proviene dall’alto, adattandolo alla nostra specifica necessità. A volte la pressione emotiva di chi vive questa fase di ricerca, lo porta ad interpretare a proprio vantaggio un messaggio che ha motivazioni ben diverse (I Corinzi 14:26-29) “Che dunque, fratelli? Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una interpretazione, facciasi ogni cosa per l’edificazione. Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l’un dopo l’altro; e uno interpreti; e se non v’è chi interpreti, si tacciano nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio. Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino”.

 

UNA MEDESIMA MENTE ED UN MEDESIMO SENTIRE

(I Corinzi 1:10) “Ora, fratelli, io v’esorto, per il nome del nostro Signor Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare, e a non aver divisioni fra voi, ma a stare perfettamente uniti in una medesima mente e in un medesimo sentire.” Aquila e Priscilla

La Parola è perentoria a questo riguardo: E’ vietato ad un credente unirsi in matrimonio con una persona non convertita (II Corinzi 6:14-15) “Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele?”. Non è da intendere come una restrizione divina ma una forma di protezione.

Tutti noi sappiamo che non è sufficiente frequentare una chiesa evangelica o professarsi cristiano che fa di una persona un “vero cristiano”. Per il raggiungimento dell’unità sono necessarie consacrazione ed una medesima visione spirituale. Un marito tiepido non saprà indirizzare una moglie in difficoltà ad avere fiducia in Dio ed una moglie con scarsa conoscenza delle Scritture non saprà dare il giusto consiglio al marito perplesso ed oppresso da svariati problemi quotidiani (la moglie di Giobbe). Anche i figli ne pagherebbero le conseguenze perché vivrebbero un ambiente “poco sano” in cui regna la critica, l’apatia verso le cose divine, così crescendo, assumono un atteggiamento di diffidenza e, a volte, d’ostilità nei confronti della chiesa, dei membri e del pastore e, soprattutto, nei confronti di Dio. I desideri del tiepido sarebbero così pressanti che, con l’andare del tempo, metterebbero in difficoltà lo zelo del credente. Nei programmi dei giovani sposi deve emergere il primario obiettivo di servire il Signore. A tal fine procacceranno la santificazione, pianificheranno il loro tempo e le risorse economiche e fisiche in vista del servizio e saranno impegnati seriamente alla conoscenza dottrinale e spirituale della Parola di Dio (II Corinzi 13:11) “Del resto, fratelli, rallegratevi, procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi”.

Ecco alcune domande che possiamo farci (preventivamente):

  • E’ una persona salvata, nata di nuovo?
  • E’ impegnata nella ricerca della santificazione?
  • Desidera servire il Signore?
  • Ama la Chiesa e collabora attivamente?
  • Dio, che posto ricopre nei valori delle sue priorità?

Infine, ma non per importanza, dovrà capire la volontà di Dio per quella persona (il servo di Abrahamo alla ricerca di Rebecca – Genesi 24)

Detto ciò, prima di decidere, dobbiamo verificare con molta attenzione i nostri sentimenti e la loro natura.

Alcune riflessioni che potrebbero accertarci quanto sopra:

  1. Sono veramente disposto a condividere tutta la mia vita con la persona che amo impegnandomi ad essere fedele in qualsiasi circostanza?
  2. E’ la persona che amo più d’ogni altra e più d’ogni altra cosa (genitori, amici, compagnie, gioco, sport, divertimento, lavoro, carriera, auto, casa, ecc.)?
  3. Sarò in grado di essere un buon marito, capo della casa, impegnandomi a proteggere la persona che amo? Sarò in grado di essere una moglie saggia che rispetta il marito e a lui sottomettermi con gioia?
  4. La scelta che sto per fare è condizionata da elementi estranei al sentimento che ci unisce (talenti, ricchezze, carisma, bellezza esteriore, ecc.)?
  5. Sono veramente sicuro/a che il mio sentimento nei suoi confronti non è semplice ed ingannevole stato d’animo che soddisfa esigenze temporali e momentanei?

 

CONCLUSIONE

Conoscere la volontà di Dio è determinante per questa scelta così importante. La preghiera, la conoscenza e la sottomissione alle Scritture saranno fondamentali senza scartare a priori il parere dei genitori (cristiani), dei pastori e di qualche fratello di provata fiducia e spiritualità.

Ora sei pronto per il “SI, lo voglio” e… per quanto succederà quando rientrerai dal viaggio di nozze.

 

Aprile 2018

Lascia un commento