Il mio cuore batte per Gesù

IMG_9465Mi chiamo Stefano, ho 28 anni e son nato e cresciuto in una famiglia di fede Evangelica Cristiana. Sin dalla mia infanzia ho avuto modo di frequentare la chiesa, la scuola domenicale e i campeggi estivi dai quali ho ricevuto i classici e “sani” insegnamenti morali e cristiani che vedevo costantemente vissuti e praticati anche dai miei genitori. Mi è sempre stato presentato un Dio buono che per amore aveva sacrificato Suo Figlio mandandolo a morire per me per il riscatto dei miei peccati e in cuor mio ho sempre pensato e compreso che, un giorno o l’altro, avrei dovuto prendere una importante e ferma decisione nei confronti di Dio. Sapevo che dovevo accettarlo come personale salvatore e seguirilo per il resto della mia vita. Crescendo, sono arrivato all’inevitabile periodo dell’adolescenza. Mi sono sempre ritenuto un ragazzo tranquillo, spensierato, positivo e che non ha mai creato grossi grattacapi ai miei familiari. Frequentavo la chiesa e tutte le riunioni senza mai, però arrivare al punto di dire: “Si è arrivato il momento di accettare Gesù come mio personale Salvatore”. Ho vissuto la mia spensieratezza fino all’età di 17 anni quando scoprì di essere affetto da un disturbo patologico che mi debilitava: “tachicardia”. In breve, il mio cuore senza alcun motivo, da un momento all’altro e in alcuni periodi delle mie giornate, batteva così velocemente da raggiungere sino a circa 260 battiti al minuto. Questa malattia aveva segnato la mia vita. Da persona spensierata ho iniziato a conoscere la paura di vivere ogni forma di emozione perché temevo che mi venisse un attacco. Appena scoperto di aver questo problema mi son rivolto a Dio chiedendogli … “Perché mi succede questo, Tu sai che sono sempre stato un bravo ragazzo, non ho mai dato problemi a nessuno; perché succede questo proprio a me”? I miei genitori mi portarono da un cardiologo che semplicemente mi spiegò che l’unica soluzione al mio male era l’intervento chirurgico. Nel giugno 2005 sono stato sottoposto ad un’operazione al cuore; si trattava di un intervento particolare che si fa da sveglio e consiste nel bruciare, con una sonda, la malformazione che causava questa aritmia. Fu un’ operazione decisamente dolorosa e pesante da sopportare.

Io guarita per fede

sipario

Sin da bambina mia mamma mi portava in una chiesa evangelica. Frequentavo le riunioni di culto, la scuola domenicale e proprio lì imparai a conoscere chi, realmente, fosse Dio. Attraverso parole di semplici testimonianze, scoprii quanto amore avesse il Signore per me e così decisi di seguirLo. La mia vita sembrava essere felice, non mi mancava nulla e per qualunque necessità, bastava mettermi in ginocchio, pregare e tutto era risolto. Fino a quando, un giorno, presi parte, con la mia classe, ad una gita scolastica che ben presto si trasformò in tragedia. Vittima di un collasso provocato da una violenta crisi di asma bronchiale, fui ricoverata d’urgenza in ospedale. Da quel giorno la mia vita cambiò radicalmente.

Lottare per il bene

IMG_9050Fin dall’età di sette anni ho frequentato la chiesa evangelica. Pur avendo conosciuto gli insegnamenti dottrinali delle Scritture, l’ambiente del quartiere dove sono nata e cresciuta ha influenzato negativamente la mia vita. Ho incontrato sulla mia strada uomini sbagliati che hanno approfittato dei miei sentimenti illudendomi prima e facendomi poi sentire usata e disprezzata. Tuttavia, con le mie sole forze, ho provato a emancipare la mia vita e la mia persona, dedicando tutta me stessa al costruirmi una famiglia. Nonostante i miei sforzi, il rapporto con il mio, allora compagno, ora marito, era diventato insopportabile, a motivo delle sue malefatte. Inevitabilmente sono caduta vittima di una profonda crisi: una gran paura si era impossessata di me causandomi depressione ed esaurimento. Ero diventata l’ombra di me stessa. Per anni il ritmo della mia vita è stato scandito dai farmaci. Ma, gloria a Dio, il seme dell’Amore e della Verità che era stato piantato in me, sebbene non ancora germogliato, non era morto. Ricordai che potevo confidare in Colui che sapevo non mi avrebbe mai abbandonato, anche nelle circostanze più disperate.

Il pendolare dei danni

IMG_9041Raccontare la mia storia senza vergogna è già una testimonianza, ma il Signore ha operato grandemente in un ragazzo che, già all’età di dodici anni, è stato obbligato a lavorare. Oggi ho 52 anni, sono nato e cresciuto in un quartiere degradato di Taranto con famiglie che avevano tanti problemi; oltre a lavorare ci insegnavano a rubare per arrotondare lo stipendio. Spesso venivo anche a Milano per lavoro (dove vivo da 35 anni) e facevo il pendolare, il pendolare dei danni! Questo tipo di atteggiamento veniva “proposto” dai leader del nostro quartiere, l’incentivo era il crimine. Oltre a spacciarla, usavamo l’eroina per i nostri piaceri. Mentre cominciavo sentirmi sempre più vuoto e triste, all’ età di diciotto anni, durante un tentativo di estorsione fui arrestato per la prima volta.

Sulle orme di Timoteo

IMG_8802Desidero ringraziare il Signore per l’esperienza di mia madre. Con il suo attento ed amorevole esempio mi ha portato a Gesù. All’inizio era semplice curiosità di bambino, ma giorno dopo giorno si è trasformata in qualcosa di più profondo e affascinante: Gesù con il Suo potente amore, mi stava cercando. Nell’estate dei miei dodici anni, ero ad un campeggio estivo. Durante il culto serate, il Pastore ci invitò a pregare Gesù, affinché ci liberasse da ogni dubbio. Da quel momento in poi, la mia breve vita cambiò completamente. Ho desiderato profondamente seguire i Suoi insegnamenti. Sebbene non fossi mai stato attratto dal fumo di sigarette, dal bere alcool, dall’andare in discoteca, che sembravano essere i passatempi preferiti dei miei compagni di scuola, il mio comportamento quotidiano si modificò: non dicevo più parolacce e avevo scoperto quanto fosse piacevole stare in compagnia dei fratelli.

Una doppia porzione d’amore

IMG_8388Pace a tutti, mi chiamo Sara e sono felice di raccontarvi le grandi cose che il Signore ha fatto e continua a fare nella mia vita. Sono nata in una famiglia cattolica, come ce ne sono tante, non praticante, frequentante la chiesa solo in occasione di ricorrenze speciali. Sono sempre stata una ragazza tranquilla, ma percepivo che nella mia vita mancava qualcosa, ma non comprendevo la natura del mio, chiamiamolo, malessere, sentivo solo che nel mio cuore c’era sempre un fondo di tristezza. Finché un bel giorno, alla fermata dell’autobus che ero solita prendere, conobbi un ragazzo, che mi parlò del Signore, in un modo così particolare e personale, come se parlasse di un amico intimo. Mi disse che Gesù era morto anche per me e per i miei peccati, perché mi amava ancor prima che io nascessi e che dopo tre giorni era resuscitato per salvarmi. Se da un lato non volevo credere a quelle parole, dall’altro non potevo impedirmi di continuare a pensare alla profondità dell’argomento ed alla modalità dell’accaduto. Decisi dunque di toccar con mano: andai ad assistere ad un culto.

Nata di nuovo

IMG_9051La mia vita prima di conoscere il Signore è stata un vero fallimento. Fin da piccola i miei genitori mi hanno cresciuto con dei sani principi e mi hanno circondata d’amore, ma sia nella mia vita sia in quella della mia famiglia, Dio non era presente. Crescendo, come tutti gli adolescenti, cominciai ad avere le mie idee, mi ribellavo all’educazione dei miei genitori e spesso ero costretta ad ubbidire forzatamente. Fu cosi che molto presto, all’età di diciassette anni mi sposai e a diciotto ebbi il mio primo figlio. Ero felice e pensavo, cosi, di aver ottenuto la mia tanta agognata libertà. Ben presto però mi accorsi che la responsabilità di condurre la famiglia e di curare mio figlio mi aveva appesantito ancor di più.

La gioia di servire il Signore

pastoreFin dalla mia adolescenza ero attratto dai valori durevoli e profondi. A 21 anni, deluso dalle esperienze vissute nella ricerca di valori umani accettabili, acconsentii, dietro invito di mio padre, convertito all’Evangelo da pochi anni, a visitare un missionario cristiano inglese. Questi, con parole semplici ma toccanti, mi convinsero a considerare seriamente il mio rapporto con Dio. Mi avvicinai, così, alla chiesa cristiana evangelica pentecostale, nel tentativo di conseguire qualcosa che potesse finalmente soddisfare il mio desiderio di pace. Il primo miracolo che  realizzai  fu il profondo e disinteressato amore che Dio nutre per i suoi figliuoli. Incominciai a cercarLo e ad essere riconoscente per avermi amato al punto di donare il suo Figliuolo Gesù a morire sulla croce. Egli voleva salvarmi nonostante la mia passata ribellione. Realizzai la nuova nascita e ricevetti il dono del battesimo nello Spirito Santo. L’entusiasmo per queste prime esperienze mi indusse a rendermi disponibile per il servizio al Signore, il quale ascoltò la mia richiesta e mi chiamò al ministero, sin dal primo anno di conversione. Ripieno di zelo ma non di conoscenza, mi resi conto che era necessaria un’adeguata preparazione spirituale. Iniziai muovere i primi passi con una serie di esperienze che segnarono profondamente il corso della mia vita. Imparai che era necessario porre Dio al primo posto sino a “morire a me stesso”, fui messo alla prova per questo e, a motivo della mia scarsa conoscenza della Parola di Dio, feci amare esperienze religiose. Alcuni brani della Bibbia divennero per me ostacoli insormontabili, in particolare i versi contenuti in Atti 4:32-37.

Una nuova vita in Gesù

IMG_9713BSono una figliola di Dio da quindici anni. Quando il Signore è entrato nel mio cuore, ero già sposata e madre di due bambini. Non sono nata in una famiglia cristiana, ma c’è sempre speranza al calvario di Cristo. Mediante mia sorella, nella mia fanciullezza, ho frequentato la scuola domenicale e lì, ho potuto conoscere la verità.  A motivo di alcune circostanze, all’età dell’adolescenza non ho camminato per essa e mi sono allontanata dalla chiesa. Nel mio cuore però ho sempre serbato l’amore per il Signore. Grazie alla Sua smisurata misericordia, a distanza di anni Egli è entrato nella mia vita e da quel giorno, malgrado le mille difficoltà, vi ha ininterrottamente dimorato. Quando penso alla mia esistenza, scopro che comunque Dio, sebbene fossi soltanto una Sua creatura, nella Sua onniscienza mi ha guardata, protetta ed ha cominciato a costruire la mia esistenza come tanti tasselli di un puzzle (finora incompleto!). Sono certa di quanto affermo, poiché l’Iddio nostro, in passato, si è servito di mio padre e di mia madre affinché avessi un’educazione rigida, e, seppur non biblica, è stata comunque di sani principi morali perciò, in virtù dell’aiuto divino, non ho praticato inopportune esperienze nel mondo. Sebbene il Signore mi parlasse, io non riuscivo ad ascoltare la Sua voce.

 

Mano nella mano con Lui cammino

maenoeditoCercando di ripercorrere la mia vita a ritroso, mi sono accorta di quanto Dio è rimasto fedele a quelle che sono le Sue promesse descritte nella Bibbia. Dio non mi ha mai abbandonata, neanche per un momento e, giorno dopo giorno, realizzo il Suo amore reale e tangibile, fondamentale per la mia esistenza. In un mondo dove regna odio, rancore e tradimento, io riscopro l’amore, quello perfetto, sublime, vero, l’amore di Dio. Ho avuto il privilegio di nascere in una famiglia cristiana; i miei genitori mi hanno inculcato il timore dell’Eterno e fin da bambina ho conosciuto Gesù, quale figlio di Dio, Gesù che si è donato per salvare anche me. Tramite l’amore dei miei genitori ho conosciuto l’amore di Gesù, tenero e prezioso. Sin da piccola ho avuto la consapevolezza che le storie che i miei mi raccontavano non fossero storie inventate, ma fatti accaduti realmente e che avevano cambiato la vita delle persone donando un senso alla vita stessa. Ho trascorso parte della mia esistenza al riparo, lontana da quelli che sono i veri problemi che sconvolgono la vita.